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Inter, con l'Artmedia obiettivo rilancio

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Poco si conosce della cosiddetta «cenerentola» del gruppo H, se non che dopo 103 anni di storia è finalmente riuscita a vincere un titolo nazionale. E che ai preliminari ha eliminato i ben più quotati scozzesi del Celtic. Tra l'altro, si giocherà di fatto in campo neutro (al Tehelné Pole di Bratislava), essendo troppo piccolo lo stadio di Petrzalka. Come al solito delle vigilie, Roberto Mancini ha cercato di confondere le idee sulla formazione, non scartando l'impiego di Cristiano Zanetti dal primo minuto, paventando l'escludendo di uno tra Cordoba e Materazzi e ribadendo fiducia a Zé Maria. In realtà, l'impiego del brasiliano è tutt'altro che scontato: potrebbe infatti Mancini proporre Cordoba a destra (e Favalli dall'altra parte), con Samuel e Materazzi centrali. Certi di una maglia a centrocampo gli esterni (Figo e Stankovic). Più incertezza in regia, dove sino all'ultimo il tecnico valuterà il ballottaggio Pizarro/Veron (favorito il cileno), con Cambiasso e Cristiano Zanetti a contendersi l'altra maglia. Stando all'allenatore, dovrebbe giocare l'italiano: «Per Cristiano c'è questa possibilità, visto che dobbiamo affrontare molte gare in questo periodo». Capitolo Adriano, per Mancini vale la pena precisare che «dopo Palermo mi è stato chiesto se era il caso di non farlo giocare, visto che era stanco. Ed io ho risposto che se non l'avessi fatto giocare sarebbe scoppiato il caos. Per come è stata "tagliata" la mia risposta sembrava che io avessi commentato la sconfitta di Palermo parlando solo di Adriano. Giocherà stasera? Valuterò solo nella rifinitura di stamattina. Anche se è molto difficile rinunciare a uno come lui». Salvo sorprese, tandem confermato con Martins. Infine, l'interminabile polemica con Maurizio Zamparini, che domenica pomeriggio a Telelombardia aveva definito l'Inter «presuntuosa». «Credo che debba imparare l'educazione», il commento più incisivo di Mancini. Più deciso ancora il presidente Giacinto Facchetti: «A Zamparini consiglierei di elevarsi al livello della squadra che ha messo in piedi e dell'educazione e della civiltà della città che rappresenta. Purtroppo per lui queste sono cose che non si acquistano sugli scaffali del supermercato». Luc. Cat.

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