Lazio a Cagliari nel posticipo. In attacco Rocchi con l'idolo della Nord (Sky Sport 1 ore 20.30)
Due settimane dopo, con tre punti in più, quelli rastrellati con il Messina senza convincere, e un carico di veleni in più, con un decantato progetto da opporre forse prima agli scettici e poi al Cagliari. Rossi ci crede: «Niente alibi, non li non li cerco e non li voglio», ripete con sguardo serio. La Lazio cerca punti e gioco nel posticipo della seconda giornata (20.30, Sky Sport 1 e La7) al cospetto dei già contestati isolani, tornati sotto la guida del nocchìero-Arrigoni. Torna Di Canio titolare, c'è Siviglia, manca Behrami, insomma è una squadra diversa rispetto a quella dell'esordio. Il tecnico parte con una riflessione sugli avversari, che immagina disposti in campo con il consueto 4-3-3. «Giocheranno così, ne sono quasi convinto, d'altronde Arrigoni ci ha abituato a questo schema. Comunque mi sembra assurdo che dopo una giornata ci sia stato un esonero, come quello di Tesser», chiosa il tecnico biancoceleste, che stasera spera di far decollare la sua idea tattica. «Dobbiamo fare la partita, cercando di imporre il nostro ritmo alla sfida. Forse siamo ancora un po' imballati ma conta lo spirito. Ecco mi piacerebbe rivedere sempre la grinta messa in mostra dalla squadra la notte del derby. Ho rivisto quella partita, decisamente sopra le righe per intensità e volontà: quello deve essere l'esempio, non l'eccezione». Chiede miglioramenti e diffida del Cagliari. «Spero che si possa far risultato attraverso il gioco. Mi auguro di intravedere segnali di crescita rispetto all'esordio. Il Cagliari è una delle realtà più importanti che ci ha consegnato il campionato dell'anno scorso. Ha un attacco temibile, dovremo fare attenzione». Quindi la formazione. Sarà chiaramente 4-4-2, con un paio di novità importanti. Al centro della difesa ci sarà il nuovo esordio in biancoceleste di Siviglia, prelevato sul filo di lana del mercato dal Parma. «Non è un ragazzino, conosce l'ambiente, partirà lui dal primo minuto», conferma Rossi. Quindi Stendardo-Siviglia, anche perché le caratteristiche dell'ultimo arrivato serviranno a contrastare i guizzi del folletto locale, al secolo Esposito. A centrocampo guadagna metri e considerazione Baronio: ieri il biondo ex-Chievo è stato provato titolare per tutta la rifinitura, accanto a Dabo. Rossi sta riflettendo sull'opportunità di rinunciare a Firmani, fino a oggi titolare inamovibile e diga designata per proteggere le spalle al regista di turno, in attesa del rientro di Liverani. Partirà sicuramente in panchina Valon Behrami, fiore all'occhiello dell'ultima campagna di rafforzamento, reduce da un doppio impegno con l'Under 21 svizzera (impiegato come terzino destro). «Parte Manfredini, sta bene, meglio di altri sicuramente. E si è allenato con scrupolo». Strano destino quello del laterale: un mese fa era ancora in bilico tra Lazio e Bologna, contropartita scelta per l'affare-Tare. Stasera sarà titolare sulla fascia destra, con Cesar sulla sponda opposta. In attacco conferma per bomber Rocchi, che vuole bagnare con un gol, il primo in campionato, l'autografo sul contratto fino al 2009 che è equivalso a una liberazione. Accanto a lui Paolo Di Canio, con tanto di benedizione di Delio Rossi. «Paolo giocherà dall'inizio, sta bene, l'ho visto carico». In panchina quindi anche Goran Pandev, il match-winner con il Messina: il suo sinistro al volo su cross di Oddo era valso tre punti. La gente aspetta, la Curva mugugna e chiede la vittoria. L'unico comune denominatore d'un momento da vivere con il fiato sospeso.