L'Olimpico applaude la ritrovata unione d'intenti
Si è creato grande entusiasmo per il lavoro di Luciano Spalletti, ma anche per i suoi atteggiamenti, espressione di serietà e di scarsa propensione ai compromessi e alle suggestioni. Così da offrire la sensazione che lo spogliatoio allo sbando, protagonista in negativo della ingloriosa stagione passata, abbia infine raggiunto l'unità di intenti che, sola, può garantire un futuro a questa Roma votata a recuperare una posizione di prestigio, anche se ancora la competitività a livello di vertice sembra esigere tanto lavoro e un organico più illustre. Nel suo stadio, la Roma non riesce a vincere da quasi otto mesi, quando i tre gol segnati al Livorno sembravano avere garantito un tranquillissimo finale di campionato alla squadra e prospettive confortanti a Luigi Del Neri, prima che un autentico crollo in verticale producesse impensabili sofferenze per raggiungere la salvezza, con il tecnico friulano costretto in anticipo alla rinuncia. Ha vissuto, la Roma una settimana non avara di segnali positivi, prima con la splendida esibizione di Totti e Minsk, poi con la conclusione formale della vicenda Cassano: un contratto a lunga scadenza che garantisce, sempre che il barese non si fermi da queste parti, un'adeguata contropartita per un eventuale addio. Per tornare a Totti, e alla sua parentesi azzurra, Lippi non finisce di stupire: del romanista, ha detto di non averlo mai visto giocare così bene, segno evidente che Roma non fa parte della sua personale carta geografica, altrimenti giocate e gol molto più significativi avrebbe avuto modo di annotare. Per il suo primo palcoscenico ufficiale a Roma, Spalletti trova proprio la sua Udinese dei miracoli, da lui portata ai preliminari di Champions League e traghettata da Serse Cosmi nel tabellone delle grandi, con simpatico riconoscimento al predecessore. Spalletti, ben poco gratificato dall'astiosa reazione del patron Pozzo al suo trasferimento a Roma, non sarà disposto a fare sconti, così, come, del resto, il nuovo tecnico dei friulani che pure ha i colori giallorosso nel cuore. Cassano parte in panchina: deciderà Spalletti quale sarà il momento giusto perché un innegabile talento sia in grado di proporre decisiva utilità per la squadra. Comunque, pace fatta tra il gioiellino e i tifosi, i quali sicuramente saluteranno con affetto anche Vincent Candela, ora che la maglia bianconera ma sempre in sintonia con la Roma e con il suo popolo. Popolo che vivrà un pomeriggio scomodo, fra file e tornelli. Certo, meglio pensarci prima: ma i passi verso la civiltà sportiva, quella autentica, non possono mai risultare troppo agevoli.