Europei di volley, gli azzurri battono la favorita Serbia
Stasera in finale (Rai2, ore 21) rivincita con la Russia
Palla su palla, attacco dopo attacco ma alla fine di cinque intensissimi set l'ultimo muro l'abbiamo piazzato noi. Un successo che regala ai ragazzi azzurri la finale europea. Di fronte (oggi ore 21, diretta su RaiDue) ritroveremo la Russia, che ha faticato sette camice per liberarsi della «facile» Spagna (anche i russi 3-2). Sostenuta da uno straordinario tutto esaurito del PalaLottomatica, l'Italia parte a velocità supersonica forzando il servizio (4 ace nel set) e non sbagliando nulla in attacco. Il break arriva subito con tre battute vincenti di Mastrangelo, Vermiglio e Tencati: 8-4 che diventa 9-4 quando ancora Tencati mette a segno un bel muro punto. E ciò che mette in crisi la Serbia Montenegro è proprio questo fondamentale. Il gap si allunga fino a 20-13, perché Mastrangelo ferma con regolarità l'opposto Miljkovic: in un'azione lo contrasta due volte prima che il campione serbo appoggi la palla in rete. Grbic e compagni, senza l'apporto del loro attaccante di punto, e con una ricezione che traballa faticano non poco. A chiudere ci pensa un bel diagonale di Cernic da posto 4: 25-15. Nel secondo set la Serbia torna in campo più determinata e meno sciupona. La difesa è più attenta e i contrattacchi di Boskan portano i nostri aversari su 7-4. Ma soprattutto entra in partita Ivan Miljkovic. L'opposto di Macerata guida i suoi fino al 17-13. Montali prova il doppio cambio palleggiarore-opposto ma la difesa serba fa faticare molto i nostri schiacciatori; dal 53% del primo set, in attacco passiamo al 36%. Almeno fino a quando non comincia a funzionare anche la seconda linea azzurra. Allora Corsano difende e Cisolla e Fei mettono a terra. Mastrangelo ferma Vujevic a muro e, in un attimo, siamo 18-19. Il set sembra riaperto, ma il nuovo acquisto di Perugia, Boskan e, soprattutto, il libero Samardzic danno un altro strappo; tutto da rifare: 23-19. L'ace di Miljkovic e il contrattacco di Vujevic danno l'uno a uno alla Serbia. La terza frazione va via in equilibrio fino al 5 pari. Sono un contrattacco di Fei, dopo un bel servizio proprio dell'opposto trevigiano, ed un muro di Tencati su Vujevic a portarci avanti di tre al time out tecnico. La ricezione azzurra funziona e Vermiglio in attacco può sfruttare Tencati e Mastrangelo. E i centrali si ergono a protagonisti. Conserviamo il mini breack fino al secondo tempo tecnico (16-13) anche perché, dopo una strana invasione fischiata a Vermiglio, Tencati mura secco Miljkovic. Un primo tempo di Mastrangelo ci regala quel 19-15 che costringe Travica a fermare il gioco. Ma non basta e dopo tre grandi difese azzurre Boskan spara fuori: secondo time out Serbia. I nostri avversari sono frastornati: Fei mura Boskan e Mastro ferma Miljkovic. Ma l'Italia va e Fei chiude 25-19. L'equilibrio del quarto set viene rotto dal turno in servizio di Cisolla. Un suo ace e un contrattacco di Cernic portano l'Italia sul 6-3. Arriviamo alla prima sospensione tecnica con una dote di due punti. Miljkovic attacca fuori tutto quel che può: 14-9 e cambio opposto in casa Serbia. L'ace di Cisolla ferma il gioco per il secondo time out tecnico sul 16-10 Italia. E se i serbi sbagliano molto, il servizio degli azzurri funziona;: il 18-11 è un servizio punto di Mastrangelo. Poi ragazzi di Montali si bloccano. Non funziona più nulla e, siccome Miljkovic torna a randellare e il nostro muro latita (0 punti nel set), come in un incubo si la Serbia arriva al set point. Il redivivo opposto di Macerata regala alla Serbia quarto set. Il tie-break è una battaglia di nervi ma il muro azzurro torna a funzionare come una macchina da guerra. Mastrangelo, Fei e Cernic chiudono ogni varco possibile e prendiamo subito un bel vantaggio: 8-4 e 12-7. Un paio di disattenzioni fanno temere un altro ritorno serbo ma Fei chioda Boskan: 15-8. Siamo in finale. Il resto è la bolgia del PalaLottomatica.