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Tutto in 24 ore: la Lazio si dà l'ultimatum e cerca di piazzare in extremis Piccolo al Treviso

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La società s'è data un ultimatum: entro oggi vuole chiudere il discorso relativo al greco. Il difensore ha dato il suo assenso di massima: ieri c'è stato un altro contatto con il suo agente, è arrivato anche l'ultimo assenso sul triennale da circa 500 mila euro a stagione. Dellas è pronto a vincere una nuova scommessa nella Capitale e vuole farlo con la squadra biancoceleste. C'è da scacciare l'alone di diffidenza legato ai trascorsi giallorossi e l'interrogativo di chi avrebbe preferito Couto al posto del gigante campione d'Europa. In realtà ieri c'è stato un colloquio tra Lotito e il centrale portoghese: Couto si aspettava la conferma, forte di una promessa morale stretta nella passata stagione, quando rinunciò a un contratto principesco con il Tottenham pur di continuare a vestire la maglia biancoceleste. Il confronto è stato piuttosto schietto: il portoghese c'è rimasto male, perché è rimasto confinato nelle retrovie, subordinato ad altre scelte. Sarebbe rimasto alla Lazio rinunciando ad altri soldi (anche rispetto ai 450 mila euro della passata stagione). E stamattina volerà a Parma a sostenere le visite mediche. Gli emiliani hanno raggiunto un accordo di massima per un annuale. Salvo ribaltoni il suo futuro sarà gialloblù. Lotito ci aveva pensato a Couto, poi si è concentrato su Dellas. E prima cerca di piazzare Piccolo. Il diesse Osti ha allacciato contatti diretti con la proprietà del Treviso per alimentare una speranza in uscita (mortificata in realtà ieri in diretta su Rsa dal diggì Gardini). In questo caso si potrà ragionare sull'ipotesi di tesserare Dellas. Altrimenti la Lazio potrebbe anche rimanere con l'organico immutato e Dellas finirebbe al Milan (o in Inghilterra). O decidere di rovesciare il ragionamento e tesserarlo ugualmente, o ancora attendere un eventuale ripensamento di Couto per accollarsi un contratto annuale poco oneroso. Muzzi tratta col Torino, che pensa anche a Manfredini e Keller. Continua intanto il braccio di ferro tra la Curva e Lotito. Così il presidente su Radio Sei: «Ho la coscienza a posto perché so di avere operato per il bene della Lazio. Sono criticato da una sparuta minoranza ma questa per me è una squadra che può ottenere risultati migliori dello scorso anno». A chi lo contesta: «Non si può parlare con chi fa solo una critica distruttiva. Sto pagando gli stipendi di due squadre. La Lazio è tra le società che ha investito di più sul mercato. Il periodo di austerity durerà almeno tre anni. La pace con loro? È nella mia indole, la pace, ma quando qualcuno pensa di farmi cambiare idea con certi atti si sbaglia di grosso. Uno quando critica deve fornire anche alternative in linea con le possibilità della società, accetto solo critiche costruttive». La risposta degli Irriducibili è nelle parole di Fabrizio Toffolo: «Non ci sembra che il presidente accetti le critiche, chi l'ha fatto, come a Fiuggi, è stato oggetto di identificazioni, su segnalazioni che partivano proprio dalla proprietà. Non ha la nostra fiducia: è stato capace anche di rinnegare interviste in cui indicava certi obiettivi di mercato, vedi Jimenez e Tudor». Si lavora sullo sponsor: proseguono i colloqui su larga scala. Venerdì consiglio di sorveglianza.

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