Finti problemi con la Rai La Lega pensi agli stadi vuoti
Sulla qualità dei programmi c'era poco di nuovo da inventare. Le immagini sono quelle che sono, le tecniche di ripresa si sono ormai uniformate. Ci sono commentatori più o meno bravi, più o meno credibili come in tutti i programmi di informazione. Può variare - ed essere importante - la scelta degli ospiti ma la tendenza è quella di puntare sui soliti personaggi anche se la maggioranza tende a dire poco, possibilmente nulla, ed a rispondere per frasi fatte. Esempio. Un giocatore segna tre gol, gli fanno i complimenti e lui puntualmente risponde: «Sono contento, ma l'importante è che la squadra abbia vinto». Naturalmente non dice la verità perché, potendo scegliere, vorrebbe sempre segnare tre gol e poco gli importerebbe se la sua squadra perdesse per 4 a 3. Sul problema dei risultati in diretta a me sembra una grande sciocchezza perché non vedo quali diritti di esclusiva possano essere violati da una informazione che chiunque può ottenere. La Lega può dire quello che vuole, può minacciare tutte le azioni legali del mondo ma se Totti segna lo sa immediatamente tutta la città, altro che esclusiva! Del resto sono anni che quasi tutte le radio private danno i risultati in diretta senza che i club, prima ancora che la Lega, potessero far nulla per difendere un diritto all'informazione che non può essere soffocato. La stessa Lega, almeno a mio parere, dovrebbe preoccuparsi di altri problemi, dovrebbe in primo luogo di offrire un prodotto più equilibrato e più interessante di un campionato che solo tre squadre hanno la possibilità di vincere. Altro motivo di preoccupazione per la Lega ed i club è quello di riportare la gente allo stadio. L'equazione da risolvere è quella di avere le partite in TV e gli spalti pieni. Nella prima giornata di campionato ad Udine per la partita con l'Empoli sono stati venduti 522 biglietti, a Siena per la Sampdoria sono stati staccati 1.086 tagliandi, a Torino Juventus-Chievo ha avuto, abbonati a parte, 3.673 paganti. Certo la concorrenza della TV è forte, inoltre gli stadi (soprattutto i parcheggi) sono scomodi. Il problema è che nessun club ha studiato la questione come merita.