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Us Open, sorpresa Sanguinetti

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L'azzurro elimina Moya. Fuori la Schiavone e Galimberti

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Il problema è che dal 23 al 25 settembre a Torre del Greco non ci saranno né Sanguinetti, escluso dalla scellerata decisione della nostra Federazione di giocare sulla terra battuta, né Moya, che aveva deciso di non giocare quest'anno in Coppa. È comunque un ottimo risultato anche perché Sanguinetti aveva sempre perduto contro Moya nelle quattro occasioni in cui lo aveva incontrato. È evidente che al risultato ha dato un buon contributo la vena poco felice del giocatore spagnolo, non a caso sceso al numero 33 in classifica, ma c'è anche la conferma di un momento felice per il nostro giocatore che ha compiuto 33 anni qualche giorno fa e che tra i giocatori della sua generazione (e di quelle precedenti) è oggi secondo solo ad Andre Agassi. Sanguinetti ha perso il primo set su un unico break poi con l'aiuto del proprio servizio e degli errori dell'avversario, Davide ha vinto con relativa facilità il secondo ed il terzo ed ha preso un robusto vantaggio (4 a 1 e doppio break) nel quarto. Qui ha provato a complicarsi la vita, si è fatto raggiungere sul 4 pari ma ha chiuso il match con gli ultimi due aces (12 in totale) del match. Ora Sanguinetti troverà il tailandese Srichaphan. C'è stato un momento, agli inizi degli anni Ottanta, che gli Stati Uniti avevano 42 giocatori tra i primi cento del mondo. Nelle ultime graduatorie fornite dal computer lunedì scorso di americani tra i top 100 ce n'erano soltanto nove. La ragione principale per questa riduzione è che il tennis è diventato molto più universale. Tanto per fare un esempio, tra il 1938 ed il 1973 soltanto gli Stati Uniti e l'Australia hanno vinto la Coppa Davis, il campionato del mondo a squadre, oggi l'ultima vittoria americana in Coppa è ormai vecchia di dieci anni. Tuttavia proprio nel momento in cui la prematura eliminazione di Andy Roddick riduce le speranze americane in questo torneo, si registrano segnali positivi su altri fronti. Andre Agassi ha dimostrato di essere ancora competitivo mentre due giovani, come James Blake e Robby Ginepri, fanno sperare di poter fare, finalmente, un importante salto di qualità. Questo Blake aveva quasi perduto un anno a causa di gravi problemi famigliari (la morte del padre) e fisici ma è tornato a farsi vedere vincendo alla viglia dell'Open il torneo di New Haven. Qui ha passato i primi due turni battendo in tre set prima un ex finalista come Greg Rusedski, quindi il russo Igor Andreev, che è uno dei due giocatori (l'altro è Gaudio) che quest'anno hanno battuto Nadal sulla terra battuta.In quanto a Ginepri dopo aver vinto pochissimo nella prima parte della stagione, ha un record di 16 vittorie e sole 3 sconfitte nelle ultime settimane. Al secondo turno ha dominato quel Muller che aveva buttato fuori dal torneo Roddick. Fuori Francesca Schiavone, sottoposta al severo esame di Serena Williams, il contingente italiano si è ulteriormente ridotto per la prevista e prevedibile sconfitta di Giorgio Galimberti di fronte alla grande speranza del tennis francese Richard Gasquet.

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