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Totti guida il tandem Vieri-Gilardino Escluso Del Piero. Lippi: senza paura

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Dove non basta portare il cuore oltre l'ostacolo ma serve, presumibilmente con destrezza, mandare il pallone in porta. Per questo se il pubblicizzato tridente azzurro Totti-Vieri-Gilardino si limitasse a materializzarsi oggi (ore 18, RaiUno) all'Hampden Park di Glasgow per la sfida con i britannici di Smith, non sarebbe una grande svolta ma solo una risposta implicita alle accuse di catenaccio che arrivano sempre quando si gioca in Gran Bretagna. La vera svolta è però nelle intenzioni del ct azzurro Marcello Lippi, che ha chiarito come il modulo con tre giocatori con caratteristiche offensive in attacco sia presupposto «necessario per essere grandi». «Lo fanno tutti ad un certo livello, d'ora in poi lo dobbiamo fare anche noi». Chiaro però che a cominciare da oggi, ai tre davanti Lippi (ancora alla ricerca della prima vittoria in trasferta nel girone di qualificazione mondiale, dove gli azzurri precedono di 4 punti Norvegia e Slovenia) chiede qualche sacrificio. E non a caso, da queste parti, usa immagini di un certo tipo: «Nella fase della riconquista - spiega- devono attivarsi anche loro, i tre davanti. Nessuna squadra può permettersi tre giocatori che rimangono a guardare in talune situazioni di gioco. È chiaro che serve una equa ripartizione della fatica per arrivare fino in fondo». Fino in fondo alla gara, ovvio: ma anche fino in fondo al progetto Lippi, che poi ha per obiettivo un mondiale da protagonisti. Cannavaro vede già gli azzurri in finale, il ct ovviamente è più cauto: «Prima arriviamoci, a Germania 2006, poi ne parliamo. Certo una vittoria ci metterebbe in situazione di totale serenità anche in vista della gara di mercoledì a Minsk con la Bielorussia. Ma ci sono anche gli avversari, e gli scozzesi da quando sulla loro panchina è arrivato Smith sono migliorati. Loro giocano un 3-5-2 compatto, ci faranno sudare». Non solo simbolicamente: il temuto clima freddo non si è avvertito a Glasgow. «E poi ci sarà il tifo dell'Hampden Park, da questo punto di vista mi aspetto una partita simile a quella del mese scorso con l'Eire». Quanto a lui, Lippi parla di modulo ma non di formazione. Che però sembra scontata: Peruzzi in porta a sostituire Buffon, l'unico big azzurro rimasto a casa stavolta, Zaccardo, Nesta, Cannavaro e Zambrotta a formare la linea difensiva. A centrocampo Gattuso, Pirlo e De Rossi (o in altra ipotesi Camoranesi) a supportare estri e fiuto del gol dei tre attaccanti. Torna Totti: comincia per lui una stagione fondamentale, il ct gli ha fatto forse raccomandazioni particolari. «Non ce n'è bisogno, con lui ho grande feeling. E poi ha cominciato alla grande l'annata. Lui dei tre davanti è quello che ama partire più da lontano, ma è chiaro che avrà una certa libertà di movimento per le sue doti offensive, ci mancherebbe». Chiude con una sorta di bilancio del suo primo anno da ct: «Sono ottimista, a metà dell'opera le cose vanno bene soprattutto perché il gruppo ha capito che occorre lavorare per crescere. La crescita deve essere soprattutto psicologica, perchè tecnicamente il calcio italiano ha sempre espresso grandi valori e grandi giocatori». Ed infatti per dare la svolta e sognare un mondiale stellare d'ora in poi in attacco tre di questi li manderà sempre in campo insieme.

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