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di PAOLO DANI FIRENZE — Cassano a Roma a pensare ai suoi guai.

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Totti in ripresa dopo l'anno più buio. E ancora i musi lunghi dei milanisti arrabbiati per l'acqua di Ascoli, e per chiudere l'uragano Collina. Con la fatica di routine ad uscir dalle nebbie dell'avvio di stagione, Marcello Lippi prova a mettere alle spalle quanto di brutto il calcio italiano ha accumulato in appena una domenica di pallone vero. E lo fa esaltando «i valori tecnici dell'Italia, pari a quello delle altre grandi». Comincia la settimana che porta la squadra azzurra alla doppia sfida di Glasgow e Minsk, contro Scozia e Bielorussia, snodo decisivo per la qualificazione a Germania 2006. Lippi fiuta odor di Mondiali, e punta tutto sulla sua nazionale: «Come valori tecnici, i giocatori a disposizione non sono inferiori a quelli delle migliori nazionali. Anzi, dico che li valgono. Non mi lamento neanche di quei ruoli dove altri vedono carenza di ricambi, tipo il terzino destro». Viene da pensare a Gilardino-Adriano, Cassano-Ronaldinho, Totti-Kakà, Pirlo-Vieira, ma anche a un Bonera-Cafu. Lippi però non fa il contabile di mestiere, anzi sa che nel calcio spesso due più due non fa quattro. «I valori ci sono: se tutti si sentono parte di questo progetto, ne facciamo una squadra. È questa la fase decisiva del nostro ciclo, qualificazione a parte». Quel che l'allenatore azzurro si aspetta infatti dalla doppia trasferta non sono solo i punti buoni per la matematica certezza del primo posto nel girone: anzi, paradossalmente confessa che «non sarebbe male se tutto rimanesse così come è, alla fine», ovvero con un +4 dalle seconde. Ma solo alla fine. Intanto, senza anticipare nulla Lippi lascia intuire di voler insistere sulla via del tridente: «Contro la Scozia sarà un modulo non molto diverso da quello di Dublino: abbiamo due partite in quattro giorni, tra la prima e la seconda si applicherà il turn over», dice l'allenatore, concedendo l'investitura di titolare al solo Totti: «Lui ci sarà: sta facendo già buone cose. In forma Mondiale? Diciamo in forma qualificazioni...». L'Italia che il ct deve avere in mente, in sostanza, è un tridente con il romanista a posto di Del Piero, le conferme per Gilardino e Vieri e un centrocampo a tre nel quale Camoranesi si gioca una maglia con i due mediani, Gattuso e De Rossi. Lo juventino è altrimenti pronto per il secondo round, in casa della Bielorussia. Come Del Piero. L'eccezione è Cassano («una volta risolti i suoi problemi tornerà: ma un conto è giocar poco, un altro non giocar per nulla», l'avvertimento nel ct che conta però di evitare la follia di un Cassano perenne riserva in campionato), la conferma Peruzzi. Il portiere laziale è stato promosso al ruolo di titolare dall'assenza di Buffon. Ma di fatto investito del ruolo di numero 2 anche per i Mondiali. «Lui e Buffon sono i due più forti portieri al mondo degli ultimi 15 anni: non è vero che ha chiesto di sapere se era il numero uno, due o tre. E l'età avanzata non conta, per i grandi come lui».

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