Aquilani: vinciamo anche senza Antonio
È un campione e se sta bene può darci qualcosa in più, ma dipende da lui e anche dal mister se decide di farlo giocare o no». Più chiaro di così non poteva essere Alberto Aquilani, che però ha una sua convinzione. «Resterà a Roma. Adesso è tranquillo anche se ancora non gli riesce qualche colpo dei suoi». Comunque vada il nome del barese è sempre sulla bocca di tutti. Anche dopo lo 0-3 di Reggio, che è quasi passato in secondo piano. «Io ci metterei la firma a vincere sempre, anche se poi si parla solo di Antonio». Aquilani è diventato un punto fermo dell'Under 21, mentre nella Roma deve ancora esprimersi al meglio. Colpa anche degli infortuni, che ora si è messo alle spalle. «Il mio compito è quello di lavorare per mettere in difficoltà il mister. Cerco di dare il massimo per diventare la prima scelta tra i titolari». Spalletti lo vede regista alla Pizarro, ma lui potrebbe anche essere schierato più avanti come vice Totti. «E' un ruolo che non faccio da molto tempo, anche se mi permetterebbe di segnare di più. A me il tecnico non ha mai chiesto di giocare come il cileno, anche perché abbiamo caratteristiche diverse. In ogni caso spero di essere più decisivo della passata stagione». Ora che l'ambiente è cambiato può essere più semplice. «Il mister ci ha dato delle regole, un'impronta precisa e decisa. Ci ha assegnato dei compiti che stiamo seguendo. Se le regole ci sono sempre state? Più o meno, adesso sono più ferree e più rispettate. Lo scorso anno cambiavano ogni due mesi e c'è stata confusione». Regole e comportamenti. Spalletti non transige su questi due punti. «Un anno fa non c'ero - prosegue Bovo - ma la squadra sta bene dal punto di vista fisico e mentale». Dopo Reggio il difensore ha fatto parlare di sé perché l'allenatore lo ha messo sullo stesso piano di Cassano. «Il mister dal primo giorno che è arrivato ha sempre ribadito che vuole normalità, che tutti sono uguali e che gioca chi lo merita». Un anno fa lasciò la Capitale tra le polemiche. «Ho più esperienza e cercherò di metterla a disposizione della squadra. Preferisco giocare centrale, ma seguo le indicazioni del mister anche quando mi sposta sull'esterno. Quel che conta è il gruppo. Possiamo puntare alla Champions League. È vero che Juve, Milan ed Inter si sono rinforzate, ma il verdetto lo darà il campo».