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Siviglia fuori rosa attende solo l'ok del club. Peruzzi azzurro solo per le qualificazioni. Rossi «Gioca lui, temo l'Olimpico»

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La premessa è da incorniciare, la Lazio aspetta il Messina per l'esordio e celebra l'agognato accordo con Sky: 50 milioni in due anni (dopo i 10 di Mediaset), grazie a un'intesa complessa e innovativa. In sintesi: 38 milioni solo per i diritti televisivi (19 a stagione), altri 7 milioni legati a introiti commerciali, compresivi di amichevoli internazionali, un trofeo Sky da giocare con le altre «sorelle» televisive (probabilmente all'Olimpico), speciali tv, foto ufficiale della squadra con logo annesso e addirittura il cambio di denominazione di Formello, che diventerà probabilmente «Sky center». La sinergia contempla poi altri 5 milioni, stavolta legati ai risultati conseguiti proprio da Sky, in termini di abbonati. Quasi 24 ore di trattativa, estenuante, condotta a Milano dal responsabile marketing Marco Canigiani in costante contatto con Lotito. Il presidente, soddisfatto, alla fine ha svelato un dettaglio: «Mi riempie d'orgoglio il fatto che Sky abbia inserito la clausola che lega il contratto alla mia persona come garanzia di qualità e continuità: in precedenza era successo solo con Moratti, Berlusconi e la famiglia Agnelli». La tv si riserva quindi la facoltà -non automatica- di recedere nel caso in cui cambiasse la proprietà (clausola inserita anche in altri contratti, come Stam con il Manchester). In due giorni la Lazio si è quindi assicurata 60 milioni (oltre ai 40 milioni in 5 anni dei diritti esteri) per le prossime due stagioni, la certezza quindi di poter onorare il debito da 5,6 milioni annui con il Fisco e il piano-Baraldi per i prossimi 36 mesi. Il resto, cioè la differenza tra quanto indicato sul piano industriale e la somma ricavata, potrà essere investito sul mercato. Con due obiettivi ormai dichiarati: Tudor più Blasi dalla Juve. Sarà dura scardinare la resistenza bianconera, anche se sul piatto della bilancia la Lazio è pronta a mettere Oddo (per la comproprietà del mediano). La strategia ormai è delineata: si aspetterà fino al 31 agosto, altrimenti fiducia a Mudingayi. Capitolo-difesa: oltre al croato, prima scelta, rimane in corsa anche Siviglia, che da ieri è fuori rosa a Parma dopo aver per aver rifiutato il trasferimento al Panathinaikos. Due le piste anagraficamente non «viste» dall'allenatore: Couto e Di Biagio, pronto a rinunciare a 500 mila euro all'anno pur di tornare a Roma. L'affare legato all'ex giallorosso si deve leggere anche nell'ambito della cessione di Sereni (Villarreal e Fulham in corsa): stesso manager, Canovi, la volontà di far quadrare il cerchio salvaguardando il tetto ingaggi. Scartato Baseggio, novità dell'ultima ora: piace Stellone del Genoa, che in realtà è a un passo dal Messina. Lequi verso la Spagna, domani sistemati i giovani tra Samb, Perugia e Teramo. Oggi niente sponsor sulla maglia: si tratta con un logo inedito, non si abbandonano altre piste (interesse anche di alcuni istituti di credito). Il Messina, avversario di oggi (ore 15, Sky calcio 5 e Mediaset), arriva quindi come corollario d'una settimana infinita. Rossi riparte dal 4-4-2 e promette. «Siamo pronti per cominciare il campionato e battere il Messina, ma ai ragazzi dirò di divertirsi. L'avversario sulla carta è alla nostra portata. Il nostro obiettivo è fare meglio dello scorso anno e speriamo che il tempo ci dia ragione. L'impatto con il pubblico e con lo stadio Olimpico sono due insidie che non vanno sottovalutate». Peruzzi sarà titolare: «In questo caso hanno inciso anche fattori non tecnici», confida Rossi incurante di eventuali problemi nei rapporti. Confermato il ritorno del portiere in Nazionale ma solo per le qualificazioni. Abbonamenti a quota 17 mila: venduti 2 mila tagliandi, niente biglietti allo stadio per la nuova normativa. Curva in fermento, gli azionisti hanno inviato la lettera al club per conoscere i dettagli dell'accordo con il Fisco. Ricordo, infine, per Fiorini.

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