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di ALESSANDRO FUSCO LA Nuova Zelanda resta sul tetto del mondo.

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Il match ha rispettato fin dall'inizio le attese: perfino la Haka, la danza maori che gli All Blacks eseguono prima delle partite, è stata diversa dal solito. Umaga ed i suoi hanno inviato subito un messaggio di guerra speciale agli Springbocks che avevano osato venire a sfidarli nella loro tana. La prima frazione di gioco, memorabile, è stata un compendio di abilità tecniche, tattiche e atletiche: la celebrata «rushing defense» sudafricana non è riuscita a fermare uno scatenato Rockocoko, capace di «scomparire» tra le braccia dei Bocks per riapparire alle loro spalle un attimo dopo e schiacciare l'ovale in meta per due volte. I neri di casa marcavano ancora con Mc Donald ma due mete di rapina del velocissimo Habana e di Januarie mantenevano gli ospiti in corsa, fissando l'halftime score sul 21-17. Il secondo tempo è stato più statico, fino alla splendida meta di Furie che portava le antilopi di White avanti 27-21 a 15' dal termine. A quel punto montava la marea nera sospinta dalla folla del Carisbrook che si installava nei 22 metri avversari e prendeva a spallate il muro verde degli ospiti, protagonisti di una difesa eroica che crollava al 76' per mano del tallonatore Mealamu. La trasformazione di un ispiratissimo Mc Allister fissava il risultato finale sul 31 a 27.

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