Torino, mercoledì la ricapitalizzazione Giovannone rilancia
Amate il Toro». Così recita una delle tante magliette indossate dai tifosi in questi giorni più che difficili. Chissà se Giovannone, psicologo di Ceccano, le ha viste e se ha almeno sorriso. Ieri, altra puntata: l'assemblea dei soci ha fatto nascere il nuovo Torino Football Club da una «costola» della Società Campo Civile Torino, ovvero la srl creata dai lodisti. È stata cambiata la ragione sociale e deciso un aumento di capitale dagli attuali diecimila euro a 10 milioni. È stato anche deciso che l'intero capitale sociale debba essere versato entro 48 ore dall'iscrizione della società alla Camera di Commercio che avverrà lunedì: Giovannone avrà quindi tempo fino a mercoledì per esercitare la sua opzione. «Se non lo farà - ha detto il sindaco Chiamparino -, la scrittura privata decadrà». E potrà entrare in scena Cairo. Ancora Chiamparino: «Vedremo se il signor Giovannone manterrà le promesse. Non è mai stato fatto nessun ostracismo nei suoi confronti: ha detto che voleva il 51%, dimostri di essere in grado di acquistarlo. Rodda e Marengo hanno l'obbligo di vendere: e, se lo faranno a una persona diversa da Giovannone prima della scadenza di mercoledì, andranno incontro a rischi legali». Potrebbe anche accadere, infatti, che Marengo e Rodda cedano subito a Cairo il Torino Fc e che il preliminare di vendita sottoscritto con Giovannone non venga onorato: in tal caso, lo stesso Giovannone potrebbe rivalersi civilmente. La giornata di ieri era iniziata con una lettera aperta scritta dallo stesso Giovannone al procuratore generale di Torino Giancarlo Caselli: «Vengo definito come un essere spregevole e subisco gravi intimidazioni a cedere il 51% della Società Civile Campo Torino. Le domando: è possibile che risulti vero quello che mi dicono tanti amici, cioè di lasciare il Torino perché ho contro i poteri forti e le istituzioni che non mi permetteranno di esercitare il diritto di gestire la società, organizzandomi imboscate dove io andrò a soccombere fisicamente? La informo che ancora oggi gli attori che si sono messi tra me e le quote del Torino stanno facendo ulteriori giochi e che, se la giustizia non fermerà queste persone, il risultato sarà la scomparsa del Torino Fc. Senza il 51% delle azioni non posso operare e, a quel punto, ognuno si assumerà le proprie responsabilità». A stretto giro di posta, la risposta di Caselli: «Seguo le vicende del Torino nella speranza che le cose possano concludersi serenamente. Non ho titolo per prendere posizione in questa sede. Ho per altro doverosamente ed immediatamente comunicato tale lettera al Procuratore della Repubblica di Torino, dottor Marcello Maddalena». E Giovannone sottolinea: «Verserò il capitale nei tempi previsti. Chi ha parlato fino a oggi è stato un pagliaccio, si poteva risparmiare una vicenda simile al Torino».