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«Quarto posto molto difficile Serve un portiere e un esterno»

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È stato finora il vero valore aggiunto del precampionato romanista. Stasera, nella sua prima uscita semi ufficiale allo stadio Olimpico, Luciano Spalletti avrà modo di avere il primo contatto con quel pubblico che lo ha già eletto «L'obiettivo quarto posto è molto difficile da raggiungere. Non possiamo disconoscere le difficoltà estreme che la Roma ha vissuto nella passata stagione, salvandosi soltanto a novanta minuti dalla fine del campionato. Ci sono tre società fortissime e attrezzate, poi almeno altrettante squadre del nostro valore, pronte a contenderci questo obiettivo. Io comunque sono contento della mia rosa, anche se c'è qualcosa ancora su cui migliorare. La squadra sta lavorando bene, con intensità e disponibilità. Cassano? Come gli altri si sta impegnando, con la stessa abnegazione e soprattutto con serenità. Stiamo lavorando con impegno per invertire la situazione dell'anno scorso». La sua richiesta di normalità ha permeato la convulsa estate giallorossa. Su questo lenta lenta e graduale inversione di tendenza, Spalletti è già molto ottimista. «Per mia indole, per naturale inclinazione, temo molto il termine "fenomeno". Le qualità tecniche e morali di ogni singolo debbono essere dirette all'interesse comune. Il processo di normalizzazione è a un buonissimo punto. I ragazzi erano stati dipinti un po' diversamente rispetto a come li ho trovati conoscendoli personalmente. Hanno considerato attentamente quello che è successo l'anno scorso e vogliono fortemente riscattarsi. Con l'entusiasmo del pubblico ritengo che potremo toglierci qualche soddisfazione importante». Cauta soddisfazione per il lavoro svolto, quindi, e uno sguardo attento agli ultimi giorni di mercato. «Si può ancora lavorare in modo oculato, anche se io conto molto su quei giocatori senza un grande blasone, è innegabile che mancano un paio di elementi. Ci servono un portiere e un esterno sinistro: i dirigenti stanno operando in questa direzione e sono convinto che ci accontenteranno». In attacco, salvo cessioni dell'ultima ora, il reparto è invece al completo: «Davanti siamo a posto, se poi dovesse partire qualcuno è ovvio che andrebbe sostituito». In molti hanno letto un riferimento nemmeno troppo velato ad Antonio Cassano, in attesa che vengano finalmente sciolte le riserve sul suo possibile trasferimento a Torino. Per quanto riguarda gli ultimi due nuovi arrivi, il tecnico di Certaldo spera di poterli al più presto inserire. «Kharja e Alvarez li ho voluti fortemente. Anche se non sono giocatori affermati, sono ragazzi di grandi qualità e con una grande voglia di mettersi in evidenza. A centrocampo non rimpiango il mancato arrivo di Pizarro, anche se il cileno è un regista straordinario che farebbe la fortuna di qualsiasi squadra. Credo comunque che abbiamo in rosa giocatori che possono evolvere il proprio modo di stare in campo». Sul modulo con cui impiegherà la difesa, Spalletti non segue dogmi, ma confida una squadra che sappia cambiar pelle. «Dovremo esser bravi a modificare il nostro assetto anche nell'arco della stessa partita. Stiamo ancora verificando sul campo alcune situazioni tattiche». Chiusura anche sul tema scottante del portiere, ancora non del tutto risolto: «Per la stagione alle porte punto molto su Gianluca Curci», e sul capitano Francesco Totti, che negli ultimi giorni ha speso parole di grande stima nei confronti del neo allenatore: «Rimarrà a vita nella Roma». Ultimi giorni di mercato, dunque, per una squadra che dovrà definire la propria rosa. Sia in entrata che in uscita. La scelta del portiere sembra ormai limitata a Taibi o Scarpi, mentre al passo di addio (o arrivederci) è arrivato Matteo Ferrari. Entro le prossime ore dovrebbe essere formalizzata la sua cessione all'Everton. Un'operazione praticamente definita quasi due mesi fa, prima della sospensione della Fifa sul mercato. La formula è quella del prestito per un anno, con un diritto di riscatto già fissato in 5,5 milioni di euro da esercitare dai «Toffeemen» di Liverpool. Stamattina intanto a

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