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La Lazio delude Di Canio litiga

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Pronta ad esplodere da un momento all'altro. Sono tanti i fronti aperti, troppe le situazioni contrattuali da chiarire a soli sei giorni dall'inizio del campionato. Ieri è scoppiato il giallo legato ad Angelo Peruzzi che in mattinata ha abbandonato il ritiro di Fiuggi per motivi familiari seconda la versione ufficiale. In realtà, però, il portierone non ha gradito le dichiarazioni di Delio Rossi che sabato aveva alimentato i dubbi su chi fosse il titolare tra lui e Sereni. Angelo ci è rimasto male poi è andato dal direttore sportivo Osti a chiedere il permesso per poter saltare la sfida con il Rieti. Domani alla ripresa degli allenamenti in vista della prima gara di campionato all'Olimpico dovrebbe esserci, almeno così ha fatto sapere l'estremo difensore, ma il condizionale è d'obbligo. Perché Peruzzi è scontento anche di come sia stato gestito il dualismo tra i due numeri uno e vorrebbe venisse fatta una scelta. Definitiva. Tutta l'estate è trascorsa senza novità, senza che la società facesse chiarezza. Nel pomeriggio è arrivata anche la telefonata del presidente per cercare di ricomporre la frattura ma la situazione rimane complessa. Solo da qualche giorno si è cercato di trattare con Sereni la spalmatura dell'ingaggio, solo da ieri Rossi avrebbe dovuto annunciare il portiere titolare. Incomprensibile perché Peruzzi è partito per le vacanze da titolare e si è ritrovato a pochi giorni dal via della stagione coinvolto nel ballottaggio. E ora? Difficile fare previsione, gli scenari possibili sono tanti con la Roma nella veste di tentatrice. Per Peruzzi c'è pronto un biennale a cifre più altre rispetto al contratto firmato con la Lazio, peraltro a gettone. Quindi l'ipotesi Roma non va scartata anche se Lotito ha sempre ribadito che questa strada non percorribile. I tifosi non accetterebbero che sia proprio il club a risolvere il problema tecnico più rilevante degli odiati rivali. Per questa ragione resta in piedi anche la possibilità che Peruzzi vada via, magari all'estero, oppure decida di smettere. Infine c'è quello che si augura tutta la Roma laziale: la pace con la società. Certo Rossi non è felice di trovarsi in questa situazione. Senza dimenticare che Sereni qualche giorno fa a rifiutato di spalmare il suo ingaggio dei prossimi due anni in cinque. Anche in questo caso c'è bisogno di fare chiarezza. Così come nel club degli scontenti sono entrati di diritto anche Baronio, Manfredini, Dabo, Inzaghi e Muzzi a cui è stato chiesto di abbassarsi lo stipendio. Più malleabili Liverani e Cesar che dovrebbero prolungare il loro rapporto con la Lazio anche se solo in questa settimana si lavorerà sui dettagli. Poi c'è Oddo, un altro che voleva andare via ma che ha un ingaggio troppo alto per i nuovi parametri della Lazio. Il tecnico tra l'altro non ha gradito l'intromissione di Lotito che venerdì ha requisito mezza squadra per parlare di soldi quando erano previsti gli allenamenti. Insomma c'è poco da stare allegri anche perché ancora non sono arrivati i rinforzi chiesti dall'allenatore. Da oggi si proverà a strappare Kirgiakos al Panatinaikos oppure Tudor alla Juve che però non piace a Rossi. Ma alla fine tutto potrebbe essere rimandato a lunedì prossimo. Contro il Messina sotto a chi tocca. Rossi si deve accontentare di quello che passa il convento: pochino davvero.

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