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di COSTANZA FERRI PROVE tecniche di formazione.

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Ecco che allora la Roma è apparsa una squadra dai due volti sul piano tattico. Primo tempo con quattro difensori, ripresa con uno spregiudicato 3-4-3, dove gli esterni di centrocampo sono stati Mancini e Taddei, due che spesso si spingono in avanti alla ricerca del gol. Vero è che il risultato è stato acquisito proprio nella ripresa, sicuramente più divertente dei primi quarantacinque minuti, ma va anche sottolineato che il Messina è calato vistosamente permettendo ai giallorossi di giocare sul velluto. Lo 0-3 finale consegna alla squadra di Spalletti il secondo «Memorial Giuseppe Franza», ma al di là del trofeo era importante vedere come rispondeva la Roma ad un impegno che può somigliare molto alla prima uscita ufficiale della stagione in programma il 28 agosto. L'amichevole giusta al momento giusto, ci sarebbe da dire, almeno per quel che riguarda il primo tempo, visto che poi l'avversario si è sgonfiato. Il Messina è partito con il piede sull'acceleratore. Una squadra aggressiva che nei primi minuti ha chiuso l'undici di Spalletti nella propria metà campo ed un pubblico che ha cominciato fin dall'inizio a fischiare Totti e Cassano, nemmeno ci fosse in palio la Champions League. Se n'è accorto anche Spalletti che in occasione di un fallo sul barese non fischiato dall'arbitro ha sentito ricoprire di insulti il suo attaccante. «Se si sentono questi cori in un'amichevole — parole riferite dal bordocampista di Sky — figuriamoci cosa accadrà domenica all'avvio del campionato». Un'accoglienza del genere la Roma non se la sarebbe mai aspettata, ma proprio al debutto stagionale i giallorossi si troveranno dall'altra parte dello Stretto ed il tecnico di Certaldo ha già avvisato che non sarà una passeggiata. Una squadra che è tornata all'antico nel «Memorial Giuseppe Franza» con Totti, Montella e Cassano tutti in una volta, ma che all'inizio, come spesso è accaduto nella passata stagione, sono stati abbandonati dal resto dei compagni che non hanno accompagnato le loro azioni. Merito anche della formazione di Mutti, caricata anche dalla voglia di dimostrare a tutti che, nonostante le vicende estive, il Messina merita la serie A. In apertura, complice il pressing asfissiante degli isolani, il gioco è stato piuttosto frammentato. Bisogna attendere il 22' per vedere la prima azione periocolosa della Roma: lancio di Panucci per Montella che si sistema il pallone con la testa, sfugge a Cristante sulla fascia e impegna Storari che respinge sui piedi di Mancini, ma il brasiliano manda alto. Poi la pressione siciliana diminuisce permettendo ai giallorossi di aggredire gli spazi. Totti prende per mano la squadra, nonostante sia stato a lungo fermato da uno stato influenzale, il capitano ha voluto essere della partita ed è cresciuto con il passare del tempo, diventando poi il protagonista assoluto della gara. Bello il gesto tecnico quando ha girato al volo colpendo la traversa al 25', anche se l'arbitro ha fischiato un fuorigioco dubbio. Ancora più bello il passaggio filtrante per Cassano al 39', ma il barese ha visto il suo tiro ribattuto in angolo da Zoro. Il Messina si rivede sul finire del tempo prima con Zanchi che dal limite impegna Curci a terra, poi Zampagna su punizione che il portiere para in due tempi. Nel secondo tempo si cambia modulo e registro ed inizia il Totti-show. Al 4' il capitano calcia una punizione da trenta metri che rimbalza a terra e beffa Storari che, però, non è esente da colpe. Il vantaggio carica la squadra che tre minuti dopo si ripresenta in area, ma il gol di Montella viene annullato per un giusto fuorigioco. La Roma domina, mentre il Messina sembra frastornato dai numerosi giocatori offensivi schierati da Spalletti. Esperimemto da riprovare magari in una partita in cui bisogna recuperare il risultato. Al 19' simpatico siparietto tra Totti e Mancini. Il brasiliano si avventa su un calcio

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