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di GIOVANNI MIGLIORI MILANO — già calcio vero.

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E' stata una sfida dai due volti, con la Juve padrona nel primo tempo ed un Milan impressionante nella ripresa. Nella squadra di Capello funziona alla perfezione il reparto di centrocampo dove Emerson e Vieira dettano legge: i due si intendono a meraviglia, conoscono lo spartito a memoria pur giocando insieme da poche settimane. La Juve è già squadra anche se la tenuta atletica non è ancora al top. Il Milan lo diventerà cammin facendo, dopo che il tecnico Ancelotti avrà risolto qualche dilemma difensivo. Nelle retrovie il ceko Jankulovski ha faticato, e non poco, per cercare di adattarsi a giocare in un ruolo poco congeniale. E Maldini non sembra essere in grado di poter sostenere un altra stagione da titolare. In casa rossonera sarebbe dovuta essere la serata di Vieri: è stata quella del portoghese Rui Costa. L'ex attaccante interista è stato accolto senza troppo entusiasmo dai suoi nuovi tifosi. Una sola grande occasione, con la palla calciata alle stelle a pochi passi da Buffon. Del resto, nel Milan del primo tempo gli attaccanti non sono mai stati supportati a dovere dai centrocampisti: Pirlo e Ambrosini sono stati chiusi nella morsa di Vieira ed Emerson che hanno scherzato per gran parte della prima frazione. Milan prevedibile, scontato, banale: Cafù ha provato a mettere in difficoltà la retroguardia bianconera, ma dopo un avvio scoppiettante il brasiliano è stato chiuso nel recinto di Passotto, uomo per tutte le stagioni a cui Capello difficilmente potrà rinunciare. Soltanto un frizzante Kakà ha movimentato la sfida dalle parti dell'area di rigore juventina: Cannavaro e Thuram, posti a guardia di Shevchenko e Vieri, non sempre sono riusciti a trovare il tempo di uscita per sbarrare la strada al sudamericano. I dardi infuocati lanciati dal brasiliano verso la porta della Juve sono stati neutralizzati con sconfortante naturalezza da un Buffon a dir poco superlativo. In avvio bianconeri con il piede sull'acceleratore: al 7' Dida ci mette la faccia nel vero senso della parola per respingere una bordata di destro di Ibrahimovic. Un intervento di Maldini su Nedved manda per le terre il ceko che è costretto ad abbandonare il campo per una distorsione alla caviglia sinistra: entra Mutu ma la musica non cambia. La Juve continua a martellare sulla corsia sorvegliata da Jankulovski che annaspa. Il gol del vantaggio arriva dopo diciannove minuti di gioco: bravo Vieira ad infilarsi nel corridoio tra Maldini e Jankulovski, altrettanto bravo a battere di prima intenzione con il destro superando Dida in uscita. Dopo cinque minuti Vieri ha la possibilità di pareggiare i conti ma da pochi passi calcia sopra la traversa. Dall'altra parte Ibrahimovic affila il sinistro: palo a portiere battuto. Il Milan vacilla ma tiene, la squadra di Ancelotti rialza la testa e stringe i denti. Kakà prende quota e sale in cattedra: Al 36' sfiora il palo con un destro graffiante, due minuti dopo, sempre con un destro velenosissimo, cerca il palo più lontano trovando un insuperabile Buffon a chiudergli la porta in faccia. Nella ripresa il Milan cambia: dentro Nesta e Kaladze, fuori Maldini e Jankulovski. I rossoneri registrano la retroguardia e le cose in mezzo al campo cambiano decisamente. E' un altro Milan: davanti al posto di Vieri c'è Gilardino aclamato a gran voce dal popolo milanista. Al 3' Gila supera Buffon ma la bandierina del guardalinee resta alzata. Quattro minuti dopo la formazione di Ancelotti trova il pareggio: Seedorf, subentrato a Gattuso, trova un corridoio che nessuno vede servendo Shevchenko: cross rasoterra dalla destra, rasoiata di destro di Kakà che tiene il pallone basso e fulmina Buffon. Il portiere della Juventus capitola ancora, ma senza subire gol: in un'uscita impavida il numero uno della nazionale si procura la lussazione della spalla destra ed è costretto ad uscire in barella. Entra Chimenti. Al 20' Rui Costa verticalizza per Gilardino che s'invola verso l'area di rigore juventina e fallisce il

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