Divine Proportions sfida i migliori
Laggiù, dopo 1600 metri di dirittura sull'invisibile traguardo è seduta una vittoria senza eguali. Accompagnata da 600 mila euro, il che non guasta. Questo vedrà ciascuno dei sei fantini che, in groppa ad altrettanti formidabili galoppatori, si schiererà oggi alla partenza del Prix Jaques Le Marois, vero campionato del mondo per purosangue dell'agosto dovillese. Freddy Head, un crack jockey che l'ha vinto ben sei volte, non ha dubbi in proposito: «Per me è la corsa con l'iniziale maiuscola. Essa offre tutto per consentire ai migliori di esprimersi. E poi, 1600 metri in pista dritta, senza curve, senza respiro, dicono sempre la verità». Una verità che riguarda soprattutto Divine Proportions, la puledra appartenente alla famiglia Niarchos che la massa degli appassionati attende alla conferma. Questa giumenta, indubbiamente eccezionale, vanta fin qui una carriera immacolata: nove corse, nove vittorie, tra cui cinque Gruppi I, 555 mila euro vinti, che per una tre anni è già un record. Il «Marois» come giudice di pace, dunque. E tutti noi che aspettiamo la sentenza inappellabile della grande corsa siamo un po' emozionati, come sempre accade nel mondo dello sport quando ci si trova in presenza del campione invitto. Sì, perché in quello che era lo sport dei re (noi vorremmo divenisse ora il re di tutti quanti gli sport), l'imbattibilità ha lo splendore abbagliante del Mito. Parlando di Divine Proportions e del terribile vaglio che ora l'attende (battersi per la prima volta contro i maschi e gli anziani), il quotidiano Paris Turf dello sceicco Al Maktoum rievocava l'altro giorno le imprese di Nearco e Ribot, i campionissimi di casa nostra che conclusero la carriera senza aver conosciuto sconfitta. E a quel punto chi scrive, testimone oculare delle grandi gesta parigine di Ribot, si è emozionato sul serio. Il Prix Jaques Le Marois non finisce di stupire. Altro motivo di straordinario interesse, lo scontro fratricida tra la puledra dei Nearcos e suo fratello maggiore, per via materna, quel Whimper che appena sette giorni fa ha sgominato gli inglesi nel Prix Maurice de Gheest. Altro giro altro regalo: sarà della partita, non certo per fare da spettatore, Valixir, appartenente all'Aga Khan, che dopo il terzo posto nel derby di Epsom ha infilato tre Gruppi I sui 1600 metri, accreditandosi pertanto come il miglior miler d'europa. Capito con chi dovrà vedersela oggi la nostra Divine Proportions, nella corsa che dice sempre la verità? Se ce la farà, salvandosi oltretutto dalle botte che i maschiacci e i vecchi volponi non le risparmieranno, ebbene vorrà dire che l'Olimpo avrà trovato una nuova dea da offrire in adorazione a noi povericristi del Turf.