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Martedì alle ore 18.30 via alla stagione con il varo dei campionati di serie A e B

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Con un decreto monocratico il presidente Francesco Corsaro ha ordinato alla Federcalcio «di attivare con la massima sollecitudine il provvedimento relativo alla formazione degli organici e alla formazione dei calendari della stagione 2005-06» anche perché «il decreto emesso dal giudice civile di Genova, su istanza della dirigenza del Genoa Calcio, con il quale si sospendeva cautelativamente, ex articolo 700, la formazione dei calendari appare inficiato dal difetto assoluto di giurisdizione del giudice statale». Il dottor Corsaro, poi, ha precisato anche che il caso sarà nuovamente esaminato collegialmente dal Tar il prossimo 31 agosto, ovvero dopo la data d'inizio dei campionati. La Figc ha subito preso atto e poco dopo ha fatto sapere che il Consiglio Federale è convocato per martedì 16 alle ore 14 e che (dopo aver discusso i casi di Lodo Petrucci e l'integrazione ai vari campionati, nonché le nomine dei giudici della Corte Federale e degli Organi di Giustizia Sportiva) alle 18.30 dello stesso giorno, all'Hotel Cavalieri Hilton di Roma con la diretta televisiva sulle reti Mediaset, verranno resi noti i calendari della stagione 2005-06. Tutto questo nonostante martedì mattina, a Genova, con inizio alle 10.30, sia fissata l'udienza dei legali del Genoa e di quelli della Figc davanti al giudice Vigotti, autore dell'ordinanza che aveva fatto rinviare i calendari. A tal proposito, è chiaro che anche se nel ricorso della Lega di serie C la Figc risulta formalmente perdente, di fatto stravince perché con la decisione di ieri risulta confermata tutta la sua linea di condotta nel caso Genoa. Come sostenuto da Carraro, anche il giudice Corsaro afferma che l'autonomia dell'ordinamento sportivo è garantita dalla legge 280/2003 in questioni disciplinari e aggiunge che sul caso Genoa resterebbe in via residuale solo la competenza del giudice amministrativo e non quella del giudice civile poiché «l'illecito sportivo contestato al Genoa rientra nel genus disciplinare, consistendo nell'alterazione del risultato della competizione sportiva». Ovviamente soddisfatto il presidente della Lega di C Macalli: «È una vittoria dell'autonomia dello sport. Abbiamo delle leggi dello Stato che regolano il calcio. Da tutta questa storia abbiamo subito dei danni e qualcuno dovrà pagarli. Non so se questa sentenza abbia fatto piacere alla Federazione, credo che faccia piacere al calcio». Dure le reazioni degli avvocati del Genoa, con Coppi che ha parlato di grave conflitto giurisdizionale: «La decisione del Tar del Lazio che formalmente dà il via libera alla compilazione dei calendari di calcio a mio giudizio apre un grave conflitto con la giustizia ordinaria». A proposito dell'udienza di martedì 16 davanti al giudice Vigotti, poi, ha detto: «Non credo che la Federazione si assumerà la responsabilità di formulare i calendari prima di quella data e mettersi quindi contro la giustizia ordinaria». Per tutta risposta la Figc ha fissato il Consiglio Federale poche ore dopo la stessa udienza. Anche l'on. Alfredo Biondi ha rilasciato affermazioni pesanti: «Le sentenze del Tar hanno un valore dal punto di vista amministrativo, noi abbiamo fatto ricorso a un giudice civile che sulla materia riteniamo abbia prevalenza». E a chi gli chiedeva se dietro al ricorso della Lega di C si poteva intravedere la longa mano della Figc ha risposto: «Credo che si sia trattato di un espediente da parte di chi ha proposto il ricorso. Come dice Andreotti a pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. Il dispositivo di oggi è un rapporto che lega la serie C al Tar e alla Figc. C'è stato un ricorso fatto da un membro del Consiglio federale che è andato contro il Consiglio stesso. Una sua esuberanza, il Tar gli è andato dietro. Affari loro. Noi ci presenteremo davanti al giudice. Loro facciano quello che vogliono, ne subiranno le conseguenze».

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