«È cambiato il rapporto con il tecnico e lo spogliatoio è più affiatato rispetto all'anno scorso. Ho un contratto alto ma presto Lotito tornerà alla carica per abbassarlo»
Anche se la scelta di Delio Rossi deve ancora essere ufficializzata, anche se il rivale si chiama Angelo Peruzzi e nel ruolo di portiere era, resta e rimarrà un punto di riferimento assoluto negli anni a venire. Sereni vive con estrema tranquillità il momento che precede la scelta: merito del cambiamento avvenuto in seno alla squadra, del rapporto instaurato con il nuovo allenatore e di una crescita caratteriale maturata nel tempo. Matteo Sereni spera ma in cuor suo è convinto di essere riuscito a vincere la concorrenza dell'ingombrante collega. Sereni, è arrivato il momento delle scelte definitive. «Attualmente non mi pongo il problema, non ci sto pensando. Spero che quando il mister sarà chiamato a decidere la scelta possa ricadere su di me». È innegabile che la situazione sia diversa: le gerarchie sembrano cambiate. «Non è cambiato molto: siamo sempre io e Peruzzi in competizione per il posto da titolare. È una situazione con cui dovremo convivere. Siamo due bravi ragazzi, anche se per l'uno o per l'altro sarà dura accomodarsi in panchina». È cambiato qualcosa all'interno del gruppo? «Lo spogliatoio è più affiatato rispetto alla passata stagione e la squadra è maggiormente disposta al sacrificio. C'è grande concentrazione e si lavora con il sorriso sulle labbra nonostante il lungo ritiro». L'Intertoto vi ha precluso la possibilità di giocare in Europa. «Ci è dispiaciuto molto abbandonare la competizione, avevamo fatto un buon lavoro, poi è arrivata la severa batosta di Marsiglia. Ora guardiamo al campionato senza rimpianti, avere meno impegni potrebbe essere un punto a nostro vantaggio nel corso della stagione». Lei è l'unico giocatore che è riuscito a mantenere l'ingaggio sottoscritto al momento del suo arrivo alla Lazio. Come è riuscito a convincere Lotito? «Quello che guadagno me lo merito: avevo ridotto il mio ingaggio nel momento in cui decisi di trasferirmi dall'Ipswich Town alla Lazio. C'è un contratto che intendo onorare. Non so se ho convinto il presidente Lotito, magari fra qualche giorno torna alla carica....». Si sentirebbe maturo per affrontare una stagione da assoluto protagonista? «Ho 30 anni ma non mi sento vecchio: sono sempre più maturo e sento di poter fare cose importanti. Ho molti obiettivi, il primo dei quali è far bene con la Lazio. Mi piacerebbe chiudere la carriera con questa maglia». Eppure alla fine della scorsa stagione aveva dichiarato di voler lasciare la Lazio. «A volte il malumore ti spinge a cercare altre strade: c'erano delle trattative in corso che non sono andate in porto. Sono contento di essere rimasto alla Lazio. Qui ho avuto modo di prendermi delle soddisfazioni e nella passata stagione ho giocato lo stesso numero di partite di Peruzzi». Che cosa le ha fatto cambiare idea? «È cambiato il rapporto tra me e lo staff tecnico. Quando senti la fiducia degli altri diventa tutto più semplice: con Rossi siamo tutti sullo stesso piano». Sereni e Peruzzi: due titolari per un unico posto. «Ritengo sia uno spreco, un lusso. Se la Lazio vorrà tenere entrambi riusciremo a convivere, tra noi c'è il massimo rispetto». Questo è l'anno dei Mondiali. «Prima di pensare alla nazionale dovrò far bene con la mia squadra. Se riuscirò a disputare una stagione da titolare si potrebbe aprire una porta».