CICLISMO
Dopo aver conquistato la Hew-Cyclassics di Amburgo domenica scorsa, il corridore vicentino ha messo il suo nome anche in testa all'ordine d'arrivo del Giro del Lazio di ieri. Pozzato era del resto tra i favoriti della vigilia. L'unico dubbio sul suo conto era se sarebbe riuscito a passare indenne le salite poste a tre quarti di gara (Rocca Priora, Tuscolo, Palazzolo). Superato lo scoglio orografico senza staccarsi dal gruppo dei big, era chiaro che il veneto, veloce e per di più in gran forma, incarnava alla perfezione l'identikit del possibile vincitore. La corsa era stata animata a lungo da un tentativo a due, condotto dai giovani Maurizio Varini e Massimo Mazzanti, in fuga sin dal km 54. Più interessante il contropiede orchestrato da Garzelli, Figueras, Agnoli (laziale di Alatri), Laverde, Valoti, Gustov e Pidgornyy lungo la salita di Rocca Priora, in cima alla quale la coppia di testa aveva 2'45" sugli immediati inseguitori e 3'20" sul gruppo. Sull'ascesa di Palazzolo, ultima asperità che scollinava a 45 km dal traguardo di Nettuno (la partenza era a Civitavecchia), il gruppetto di Garzelli perdeva Figueras e Agnoli, staccati, ma riagguantava Varini e Mazzanti. Ma il plotone, con Bettini, Cunego e Pozzato, era vicino e a 40 km dalla fine avveniva il ricongiungimento generale. Circa 60 uomini si lanciavano verso Nettuno, per una volata ristretta ma non troppo. Caduta di 7 uomini (tra cui Simeoni e Tosatto) a 15 km dal traguardo, poi tentativi di allungo per anticipare lo sprint: Bernucci ai 7 km, quindi Mazzoleni, Cioni e Gasperoni ai 6, Commesso ai 5, infine Failli ai 4; particolarmente sfortunato quest'ultimo, visto che poi è caduto in una curva presa troppo velocemente. Un po' di selezione data dalla grande andatura prodotta sul circuito finale ha preceduto la volata sul rettilineo d'arrivo. Pozzato, scattato ai 200 metri, ha preceduto il brasiliano Fischer, il polacco Szczawinski e Di Luca. Quinto Iglinskiy, kazako vincitore a Camaiore giovedì, sesto Garzelli.