IL RICORDO

Se n'è andato un altro pezzo di Lazio. In un anonimo giorno d'estate Guliano Fiorini ha lasciato più soli i tifosi biancocelesti, ha detto basta a 47 anni, sconfitto da un male incurabile. Lui, il bomber, il simbolo della squadra dei meno 9, autore del gol decisivo per evitare la caduta in C, resterà per sempre nel cuore di tutti quelli che amano il più antico club della capitale. Un'ottima carriera tra Bologna e Genoa, poi la parentesi laziale e quella rete che lo iscrive di diritto nella storia biancoceleste. Centravanti vecchio stampo, è diventato l'idolo di una generazione di giovani tifosi che vedevano in questo attaccante un giusto mix di umiltà, dedizione e buone capacità realizzative. Quella «puntatina» di destro in un caldo pomeriggio di giugno dell'87, quel pallone che si infilava lentamente nella porta del Carneade Dal Bianco, portiere delk Vicenza, resteranno per sempre nella mente di tutti i laziali, non solo dei 60mila presenti all'Olimpico. Poi la corsa sotto la Curva Nord, la liberazione dall'incubo di una retrocessione che aveva il sapore del fallimento, definitivo, inappellabile. Grazie Giuliano, e ora da lassù continua ad aiutare la gente laziale. E se ti capiterà l'occasione giusta butta giù la porta anche stavolta. Addio campione.