Stadi, nuove misure antiviolenza

Lo rende noto una nota della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Tutela rafforzata per gli steward, equiparati a «incaricati di pubblico servizio», pesanti sanzioni pecuniarie e divieto di accesso allo stadio («daspo») per i bagarini, istituzionalizzazione dell'Osservatorio sulla violenza negli stadi. Sono queste alcune delle norme contenute nel decreto che prevede ulteriori misure di contrasto della violenza negli stadi. Il provvedimento, oltre ad inasprire le pene per chi invade o lancia materiale pericoloso in campo, introduce misure necessarie a recepire i decreti contro la violenza negli stadi voluti dal ministro dell'Interno Pisanu e adegua la normativa italiana a quella europea per il divieto di accesso agli impianti dove si svolgono partite di calcio di rilevanza internazionale. Il decreto, della Presidenza del Consiglio e del Ministro per i beni e le attività culturali, di concerto con il Viminale e il ministero della giustizia, innalza la tutela per gli steward, il personale addetto al controllo dei vari settori dello stadio, dando loro una veste giuridica equiparandoli a incaricati di pubblico servizio, introduce una sanzione pecuniaria da 2.500 a 10 mila euro per chiunque «non appartenente alle società appositamente incaricate, vende i titoli di accesso nei luoghi in cui si svolge la manifestazione sportiva o in quelli interessati alla sosta, al transito o al trasporto di coloro che partecipano o assistono alla manifestazione medesima». Per loro anche il divieto di ingresso allo stadio. Sanzioni pecuniarie e divieto di accesso allo stadio fino ad un anno sono previste anche per chi entra negli impianti sportivi in violazione al regolamento. Viene infine formalmente istituito l'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, presieduto da Francesco Tagliente, con il compito di monitorare i fenomeni di violenza e intolleranza commessi in occasione di manifestazioni sportive e lo stato di sicurezza degli impianti sportivi, valutare il livello di rischio delle manifestazioni in programma, approvare le linee guida del regolamento d'uso per la sicurezza degli impianti sportivi, promuovere iniziative per la prevenzione dei fenomeni di violenza e intolleranza. Duro il commento di Paolo Cento: «Le nuove misure sono inutili e demagogiche», secondo il vicepresidente della commissione Giustizia della Camera. «Si tratta - osserva Cento - di un pacchetto di norme che va nel senso opposto a quello tracciato dagli altri paesi europei. In parlamento daremo battaglia, a cominciare dalla revisione della diffida, un istituto che deve essere ricondotto sotto il controllo del giudice ordinario». In senso opposto il ministro Caldoro. «Il decreto legge rappresenta una risposta adeguata ma soprattutto di prevenzione alla stessa violenza».