La Figc contro il Messina
A sorpresa anche la Figc presenterà opposizione nella medesima sede contro i siciliani. Nella sua ordinanza a favore del Messina, però, il Tar scrive che «non è ragionevole che la Coavisoc, pur essendo in possesso di un documento che riconosce rilievo assorbente ed esaustivo del parere che è chiamato a rendere, possa rifiutare di prenderlo in esame solo perché depositato dopo la data che ha ritenuto di essere legittimata a fissare». Per il Tar, dunque, il Messina è stato nei termini. Il ricorso del Perugia, invece, non poteva essere accolto poiché la sua transazione con il Fisco «non è a tutt'oggi definita e dunque non è possibile verificare se e in quale misura i debiti scaduti saranno rimessi in tutto o in parte». Ma Alessandro Gaucci per l'appello è fiducioso: «Ora siamo in grado di pagare tutto e la nostra posizione è uguale a quella del Messina. Rimarrei stupito se il Consiglio di Stato non lo riconoscesse». Sulla Salernitana il Tar ha spiegato che «risulta solo una disponibilità dell'amministrazione finanziaria ad addivenire alla transazione ancora in fase istruttoria». Per il Torino, invece, «anche alla data odierna difettano taluni dei requisiti prescritti dalla Figc e rilevati dalla Covisoc. Inoltre il possesso del requisito del pagamento dei debiti all'Erario non può ritenersi superato». Una bocciatura netta che Cimminelli è convinto di ribaltare in extremis presentandosi al Consiglio di Stato con in mano la fideiussione di 40 milioni che sanerebbe il debito Irpef. Se questi club fossero bocciati anche in appello ai loro tifosi non resterebbe che sperare nel Lodo Petrucci. Le domande per usufruirne sono state presentate alla Figc dalla Società Civile Campo Torino per il club granata (che ricomincerebbe dalla B), dal Perugia Calcio srl (che ripartirebbe dalla C1, anche se ieri il sindaco Locchi ha scritto a Carraro per sostenere il diritto della nuova società a partecipare alla B nel caso di retrocessione in C1 del Genoa, del quale il vecchio Perugia avrebbe preso il posto in A) e dalle nuove società di Salerno, Andria, Ferrara e Benevento. Domande che, preso atto delle decisioni del Consiglio di Stato (al quale ricorrerà anche il Napoli), saranno accolte o respinte dal Consiglio Federale dell'11 agosto.