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Gimondi, la storia di un campione su due ruote

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Dopo un centinaio di chilometri, imitato da Franco Bitossi, avversario di mille battaglie, il vecchio campione scende di bicicletta e fa un cenno di saluto al gruppo che si allontana sotto la pioggia. È l'addio. A 18 anni da quella lontana vittoria di Celana, con pochi ragazzi ad applaudirlo. Finisce così il libro che Ildo Serantoni ha dedicato a Felice Gimondi, il ciclista di Sedrina che raccolse sulle strade europee il testimone lasciato anni prima da Bartali, Coppi, Magni, Nencini. Sangue bergamasco, lo stesso di Giacinto Facchetti e Giacomo Agostini, in stagioni ancora artigianali, 150mila lire il primo stipendio mensile alla Salvarani, il legame con Tiziana, sposata nel 1965, anno di vittoria al Tour de France. I tre Giri d'Italia, le affermazioni di Roubaix, Bruxelles, San Remo, Lombardia, Piemonte, Vuelta spagnola, Gran Premio della nazioni. E l'apoteosi catalana con il traguardo iridato di Barcellona nel 1973. «Soffrire in bicicletta non mi ha mai fatto paura, sempre meglio che caricare ghiaia sui camion». La storia di «Felice Gimondi, un uomo che ha saputo essere campione anche nella vita» SEP editrice. formato 23 X 30, 25 euro, distribuzione CDA 051969312. Aug. Fra.

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