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Totti ci crede «Noi come Juve Milan e Inter»

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O forse, ci sta prendendo gusto. Dopo soli dieci giorni di preparazione, dopo aver temuto (o quasi ammesso) che le tre grandi del calcio italiano sono in procinto di ingaggiare un triangolare allargato a venti squadre della serie A. Roma in corsa per lo scudetto fino alla fine, quindi. Almeno questa è la sua audace previsione, interpellato dal Tg2 nel ritiro giallorosso di Castelrotto. La parola del capitano. «Per lo scudetto non ci sono soltanto in lizza Milan e Juventus. Non dimentico certamente l'Inter, che quest'anno è fortissima, ma lo è anche la Roma. Sono certo che possiamo arrivare fino alla fine e recitare un ruolo da protagonisti. Voglio fare grandi cose sia con la maglia della Roma, sia con la Nazionale nell'anno dei mondiali in Germania». Nella breve intervista di ieri, il capitano ha sfiorato temi delicati come il terrorismo: «Penso che l'attuale situazione si possa risolvere. È logico vivere con un po' di apprensione, ma credo che tutto andrà nel migliore dei modi». L'autore del libro di barzellette più venduto non ha risparmiato qualche battuta: «Il pesce surgelato? Non mi piace, troppo freddo...». Poche, infine, le novità nella nuova vita da sposo di Ilary Blasi: «Ho lasciato la fascia di capitano degli scapoli per prendere quella degli ammogliati». Da Totti a Cufrè, l'ottimismo di inizio stagione è un marchio di fabbrica: «È cambiato tutto, siamo migliorati dal punto di vista del gruppo e stiamo intraprendendo la strada giusta. Non era uno spogliatoio diviso, lo scorso anno, ma la mancanza di risultati non ha fatto che acuire i momenti di difficoltà. Anche sul campo siamo più uniti e raccolti: il nostro obiettivo è creare l'equilibrio per difendere e variare anche in corsa le soluzioni tattiche. Se dimostreremo di avere questa compattezza potremo toglierci molte soddisfazioni». Per lui che lo scorso anno fu tra i pochi a salvarsi dal naufragio, la sfida è rilanciata. «Vogliamo tornare a competere per alti traguardi. Ora però è prematuro per dire se ciò sarà possibile. L'importante sarà continuare a lavorare con questa intensità. L'anno passato abbiamo avuto quattro allenatori, diventava difficile fidarsi di tutti. Abbiamo smarrito la nostra identità. Con il nuovo staff tecnico dovremo avere continuità per rendere al massimo». Cufrè sprona Cassano, pungolandolo a riscattare un campionato con più ombre che luci. «Antonio è un giocatore molto importante, dipenderà esclusivamente da lui. Si sta comportando bene con la squadra, finora non c'è stato nessun problema». Troppi centrali di difesa e pochi esterni. Ormai l'argentino è un terzino a tutti gli effetti. «Ho parlato con il mister a lungo. Mi ha visto giocare da laterale e credo che vorrà continuare ad impiegarmi sulla fascia sinistra. Io non faccio differenze, l'essenziale è rendermi utile alla squadra dove c'è bisogno». La vicenda Mexes è una minaccia incombente continua sulla preparazione della Roma. «Anche noi facciamo parte della società ed è normale che questa situazione in sospeso ci preoccupi. I nuovi si stanno inserendo alla svelta, mi auguro che tutto si risolva per il meglio al più presto». La visita di giovedì di Tommasi lo ha colpito. «Damiano è un ragazzo stupendo. A tutti è dispiaciuto moltissimo l'anno scorso quando si infortunò gravemente. Sono contento che adesso stia bene, l'incontro di ieri mi ha fatto piacere e mi auguro che possa presto tornare a far parte di questa squadra». Ieri era il compleanno del presidente Franco Sensi, cui la squadra ha rivolto un affettuoso messaggio dai microfoni di Roma Channel. «Estenderò i miei auguri al presidente di persona, non appena saremo a Roma. Con lui e la sua famiglia ho un ottimo rapporto di stima».

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