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Schumi senza speranze: «Fuori da tutto»

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In Ungheria tre anni fa divenne campione. Ora Alonso eredita il suo scettro

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Ma il vento è cambiato, e ora Budapest si accinge a celebrare un nuovo re: Fernando Alonso. È lo spagnolo l'erede, anche la cabala dei numeri gioca a suo favore. Perchè fu sull'Hungaroring che «el Nano» nel 2003 vinse la sua prima gara, diventando il più giovane pilota della storia della F1 a vincere un Gp. A due anni di distanza Alonso si appresta a festeggiare su quella stessa pista il suo 24esimo compleanno (domani) proprio nella stagione che lo vedrà segnare un altro record: il più giovane campione del mondo di sempre. Schumacher stesso non si fa illusioni: «Anche se sono a soli 4 punti da Raikkonen — ha risposto il tedesco senza fare troppi giri di parole — non mi considero più in corsa per il mondiale. Ormai per questo campionato abbiamo un solo obiettivo: pensare al prossimo». Una dichiarazione esplicita di resa, anche perchè «in una settimana non è possibile cambiare quasi nulla, e rispetto a Hockenheim non siamo più competitivi». Inutile stare lì a spremersi troppo: per quest'anno è andata così. «Dobbiamo dimenticare Hockenheim — ha aggiunto Barrichello — e continuare a lavorare. Consapevoli che qui per noi non è mai stata una pista molto favorevole». In casa Ferrari è evidente che i pensieri sono già rivolti al 2006. Non così alla Renault, che sta preparando una festa a sorpresa per Fernando. «Cosa mi aspetto per il mio compleanno? Niente di speciale: non è il dono la cosa che conta, ma lo spirito con cui viene fatto». Quindi una serie di analisi squisitamente tecniche sull'Hungaroring. Lui al suo compleanno non ci pensa proprio. Vuole il mondiale, non una torta.

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