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Terremoto in A, bocciate Messina e Torino

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Perugia e Salernitana fuori dalla B, si salva solo la Fermana. Genoa ancora in sospeso

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L'unico accolto è stato quello della Fermana, riammessa in C1. Respinta anche l'istanza del Napoli di essere iscritto alla serie B per il mancato pagamento dei contributi Inail da parte di alcune società cadette. Le bocciature eccellenti sono quelle di Messina e Torino (non riammesse in A) e di Perugia e Salernitana (non riammesse in B). Per loro, come per tutti gli altri club esclusi dalla C1 (tra cui Gela, Benevento, Torres e Spal) c'è ora la possibilità di ricorrere alla giustizia amministrativa: in prima istanza alla III sezione del Tar del Lazio e in appello al Consiglio di Stato. Per avere il quadro definitivo degli eventuali ripescaggi, dunque, bisognerà aspettare le sentenze dei due tribunali amministrativi suddetti, con il Tar che si riunirà già il prossimo 2 agosto (tra una settimana). È chiaro, però, che da ieri è maggiore la speranza del Bologna e del Treviso di prendere il posto in A di Messina e Torino e del Vicenza e del Pescara di essere ripescate in B in luogo di Perugia e Salernitana. Il fatto che l'esclusione del Messina è stata annunciata quasi cinque ore prima del comunicato ufficiale dall'avvocato del Bologna Tonucci ha scatenato un'aspra lite dialettica a distanza tra Franza e Gazzoni Frascara. Il primo ha attaccato: «Non riesco a immaginare una nostra esclusione dalla A. Siamo pronti a rivolgerci al Tar, dove troveremo giudici veri e non arbitri. Certo che le pressioni del Bologna, sia da un punto di vista mediatico sia delle lobby che lo appoggiano, sono state enormi. In tutti questi anni Gazzoni non ha fatto altro che parlare delle plusvalenze delle altre società. Proprio lui che si è iscritto ai passati campionati grazie a plusvalenze che reputo fittizie». Il bolognese gli ha risposto: «Abbiamo vissuto nove anni di A con la certificazione piena del bilancio da parte degli organi di vigilanza. Non ho nulla contro il Messina e contro il presidente Franza, ma sono per il rispetto delle regole e io le ho rispettate e ho perso sul campo. Se a Franza va bene una serie A a 21 squadre a me va bene anche a 22. Sarà il presidente della Federazione a deciderlo. In ogni caso per un nostro eventuale ritorno nella massima serie mancano ancora due stadi di giudizio». Ma all'ipotesi di una A ulteriormente allargata si oppongono tutti, soprattutto perché nell'anno che conduce ai Mondiali. Sul fronte del caso Genoa, intanto, i tempi del giudizio si allungano ulteriormente, visto che anche ieri la Commissione Disciplinare non si è pronunciata. Per qualcuno, oltre alle ipotesi di condanna del Genoa, a sorpresa si potrebbe anche avere il rinvio degli atti all'Ufficio Indagini della Figc per il mancato deferimento dell'ex presidente veneziano Gallo, come chiesto dai legali rossoblu. Gallo, infatti avrebbe avuto rapporti strettissimi col Torino che, stando alla difesa genoana, avrebbe promesso un premio a vincere ai veneziani.

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