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A Montreal l'azzurro fallisce anche negli 800 stile: ko in batteria gli resta solo la staffetta

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I Mondiali di Montreal non sorridono a Massimiliano Rosolino. La delusione è tanta e spiegare i motivi di questa debacle è difficile. Nei 400 non era riuscito a cambiare ritmo chiudendo quarto in 3'46"91, un ottimo tempo, personale stagionale, ma non abbastanza per superare il tunisimo Oussama Mellouli (bronzo in 3.46.08) e per lottare con Grant Hackett (3'42"91) e Yuri Prilukov (3'44"44). Ieri negli 800 stile libero ha fatto di peggio, chiudendo in 7'59"60, a più nove secondi oltre suo record italiano e restando escluso dalla finale per oltre sei secondi. L'ultimo tempo utile è stato quello del polacco Lukasz Drzewinski con 7'53"33. La gara di Rosolino è durata soltanto duecento metri, poi non è riuscito a prendere il ritmo. Ha sofferto moltissimo e ancora una volta è stato superato da Mellouli («bello in acqua e fuori», secondo Novella Calligaris). Ha poca voglia di parlare e trovare le parole giuste è difficile. Il campione olimpico ci prova. «Non sono riuscito a scaldarmi - spiega Massimiliano - e andare in progressione. Al primo strappo sono rimasto indietro. Ho cercato di rientrare ma non ci sono riuscito. Salverei soltanto i primi trecento metri, per il resto è stato un piccolo disastro». Quest'anno aveva già nuotato due volte sotto il record italiano. Prima, quasi per gioco, durante gli allenamenti invernali al Foro Italico di Roma, successivamente agli Assoluti primaverili di Riccione dove ha vinto con 7'50"40. Tutto ciò lasciava sperare in una medaglia, invece Rosolino non ha guadagnato neanche la finale. Un po' come era accaduto due giorni prima con l'eliminazione a sorpresa della 4x100 stile libero. Ieri Maxi non è era lui. «Se penso che in allenamento, ridendo e scherzando, avevo fatto il record italiano - prova a sdrammatizzare - dico che forse la prossima volta sarà meglio venire ai Mondiali carico». Dopo la gara è senza parole. Spiegare i motivi del quindicesimo posto è difficile. «Non ho ingranato la gara. Anche il ritmo delle bracciate era troppo basso. Gli altri riuscivano a prendere l'acqua meglio di me fin dall'inizio». Decisamente meglio le ragazze azzurre. Nella finale dei 100 rana Chiara Boggiatto si è classificata ottava con il tempo di 1'08"98. Buona la partenza, reattiva al via e 32"51 al passaggio dei 50 metri. «Ho provato a passare più veloce di ieri - ha spiegato Chiara - strappando di più la prima vasca e questo mi ha condizionata nella seconda. Comunque per essere la prima finale mondiale sono molto soddisfatta. Questo risultato nei 100 è di buon auspicio per i 200». La torinese era stata protagonista anche lunedì con due primati italiani nel giro di poche ore. Prima in batteria e poi in finale. Nella semifinale dei 200 stile libero Federica Pellegrini, ieri all'esordio ai Campionati Mondiali, ha staccato il pass per la finale di oggi. L'enfant prodiges del nuoto italiano è arrivata terza col tempo di 1'58"82, «non ho perso le energie mentali per la semifinale e ne ho in serbo anche per la finale di domani». Stasera proverà l'assalto al titolo iridato.

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