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Caso-Genoa, oggi la decisione. In bilico anche Perugia e Torino

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Se dagli uffici milanesi della Lega di Via Rossellini i cinque giudici della Commissione Disciplinare emaneranno il comunicato con le decisioni sulla presunta combine di Genoa-Venezia (atteso nel tardo pomeriggio o in serata), nella sede della Camera di Conciliazione e Arbitrato del Coni di Roma si emetterà il verdetto sui ricorsi delle società non iscritte ai rispettivi campionati, tra le quali Torino, Perugia, Salernitana e Messina. Giudizi a cui guardano con interesse i terzi che potrebbero prendere il posto delle società in causa, come, ad esempio, il Treviso nei confronti del Genoa e il Bologna verso il Messina per la A; oppure il Pescara e il Vicenza per la B verso Salernitana e Perugia. Nel caso della presunta combine di Genoa-Venezia il verdetto della Commissione Disciplinare era atteso per ieri, ma la complessità della vicenda deve aver spinto i cinque giudici guidati da Claudio Franchini a prolungare la camera di consiglio per prendersi altre importanti ore di tempo per decidere. Ricordiamo che la richiesta di condanna dell'accusa verte su due diverse ipotesi: Genoa da considerare colpevole per responsabilità diretta nella presunta combine dell'ultima gara del campionato, oppure solo per responsabilità oggettiva. Nel primo caso pena di declassamento all'ultimo posto della serie B passata e conseguente retrocessione in C1; nel secondo revoca della promozione in A e penalizzazione in punti nella prossima serie B. Sanzioni che in entrambi i casi i difensori genoani ritengono esagerate e che, se accolte, sono pronti ad impugnare davanti alla Caf, che si dovrebbe riunire il 4 agosto. Poi, eventualmente, ci sarebbe sempre la possibilità di ricorrere alla Camera di Conciliazione e Arbitrato del Coni, la stessa che oggi dovrà decidere sull'iscrizione o meno di molte società, tra le quali le posizioni più critiche sembrano quelle di Torino e Perugia, mentre maggiori speranze sono date a Messina e Salernitana. Ma si tratta solo di semplici impressioni che, poi, potrebbero essere smentite dal verdetto e che si basano sulla lunghezza dei dibattimenti riservati a ciascuna situazione. Brevissimi (appena tre quarti d'ora) quelli su Torino e Perugia. Più lunghi e discussi quelli su Salernitana e Messina, con la società campana che ha prodotto due documenti di cui il primo, datato 26 giugno, dice che per l'Agenzia delle Entrate il club ha le condizioni per ottenere la rateizzazione del debito fiscale e il secondo (del 5 luglio) in cui l'Erario conferma di essere interessato alla rateizzazione richiesta. Per il Messina, invece, tutto verte sul rispetto o meno dei termini entro cui mettersi in regola: la società siciliana ritiene di averli rispettati con l'accordo di transazione con l'Agenzia delle Entrate della notte del 13 luglio che, invece, per la Coavisoc sarebbe arrivato in ritardo di ventiquattro ore sul termine ultimo utile. Contro le decisioni odierne si potrà poi ricorrere al Tar.

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