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Ai Mondiali l'azzurra stabilisce il primato italiano nei 100 rana e va in finale. Fuori il Setterosa

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La gioia di Chiara Boggiatto e la delusione del Setterosa. Il nuoto e la pallanuoto. Chiara Boggiatto ha bissato il record italiano dei 100 rana e si è qualifica per la finale di questa sera. La torinese, allieva di Corrado Rosso, ieri ha migliorato due volte il suo precedente record abbassandolo di 66 centesimi in batteria e di altri 28 in semifinale. Prima ha nuotato in 1'08"76 e poi ha fatto ancora meglio con 1'08"48. A Livorno, l'11 marzo dello scorso anno, aveva vinto i campionati primaverili con il crono di 1'09"32. «Sono molto soddisfatta - ha detto Chiara - dopo il primo record italiano non mi aspettavo di abbassarlo ancora ne di entrare in finale. Essere tra le prime otto del mondo è già una grande gioia». Nella stessa semifinale la statunitense Jessica Hardy ha stabilito il record del mondo in 1'06"20, strappandolo all'australiana Leisel Jones che lo deteneva dal 21 luglio 2003 a Barcellona con 1.06.37. Le porte della finale si sono spalancate anche per Emiliano Brembilla che nei 200 stile libero ha nuotato in 1'47"37, ottenendo il secondo tempo generale dietro all'americano Michael Phelphs (1'46"33). Eliminato l'altro azzurro Filippo Magnini. Alessia Filippi si è fermata alle semifinali dei 100 dorso. Il Setterosa dopo 11 anni resta fuori dalle primissime posizioni delle competizioni internazionali. La Nazionale femminile è stata battuta 7-5 dalla Russia (per la terza volta in un mese tra World League e Campionati Mondiali) e ha visto sfumare il lavoro di una stagione intera. Questione di centimetri e di mancanza di concentrazione. L'Italia ha pagato gli ultimi due minuti e un terzo tempo confuso nel quale ha commesso molti errori. Subito doppio vantaggio nel primo tempo con Araujo e Bosurgi, poi Di Mario ha mandato sul palo il rigore del possibile 3-0. Nel secondo e terzo tempo le azzurre hanno subito il ritorno delle russe ma sono sempre riuscite a mantenere il minimo vantaggio; Zanchi e Bosurgi per il 4-3 che le ha portate all'ultimo intervallo. A metà del quarto periodo è arrivato il pareggio di Sofia Konuch, che si è ripetuta a meno di due minuti dalla fine, regalando alle compagne il primo vantaggio della partita. Alexandra Araujo ha fatto tutto bene, compreso il tiro a scavalcare il portiere, ma la palla si è fermata sul palo. A sessanta secondi dalla chiusura il gol di Maria Yaina ha chiuso l'incontro. Inutili i gol di Tania Di Mario (che ha trovato la porta troppo tardi) e il rigore di Yaina (concesso dopo il tentativo disperato di Nando Pesci di recuperare palla chiamando il terzo time out con palla alle avversarie). Adesso all'Italia non resta che giocare per il quinto posto e aspettare le perdente di Australia-Stati Uniti per la «semifinale» di consolazione. «Abbiamo sbagliato molto in difesa - ammette Silvia Bosurgi a fine partita - meritando di perdere. Loro sono state più aggressive di noi nei momenti decisi». «Abbiamo avuto le nostre occasioni ma non siamo riusciti a sfruttarle - aggiunge il Ct azzurro - e in questi casi chi sbaglia di più perde. Il loro pressing ci ha messo in difficoltà».

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