Su Delio Rossi «È coerente, ci tratta tutti allo stesso modo e ciinsegna tanti movimenti. Io sto alla grande»
Negli occhi c'è ancora il 3-0 con il Tampere nella prima sfida d'Intertoto, preludio incoraggiante per un'altra stagione da vivere intensamente. Solo che stavolta l'aria è diversa e lui non lo nasconde. Dalla quiete della Val D'Aosta, nel primo giorno del secondo ritiro, l'idolo della Nord urla le sue verità. «Ci sentiamo più sicuri, sappiamo quello che vogliamo fare. Dico una cosa che si è detta l'anno scorso: non c'era gioco. Ora posso dire che c'è un'altra attenzione per queste cose». Parole decise, il piglio da numero uno. «Andiamo bene, siamo contenti, anche se si torna e si riparte, si viaggia ogni due giorni, la fatica si fa sentire. Dopo tanti anni sto facendo una vera preparazione. Sapevamo che con Rossi si lavorava tanto ma ci sentiamo bene: vedi i fantasmi dopo 400 metri poi vai meglio. Dobbiamo migliorare, certo, però c'è soddisfazione». Si intuisce dallo sguardo che lo spirito, il gruppo, è cambiato. «Spero che per la Lazio sia una grande stagione. Stiamo cercando di fare quello che il tecnico ci chiede e le risposte mi sembrano positive. Personalmente cercherò di giocare il più possibile ma è chiaro che ognuno vorrebbe scendere in campo. Sento che la partenza è stata buona. Ho fatto un bel pre-ritiro e poi i test medici hanno lasciato tutti a bocca aperta. La base è che ho le potenzialità per fare quello che fanno tutti gli altri. Sono molto contento». Batte le mani anche a Delio Rossi. «Uno sa quello che lui vuole. Questa cosa è straordinaria. Ci insegna delle geometrie, semplici, che vanno solo messe in pratica. Abbiamo fatto gol su calcio d'angolo con il Tampere, proprio come avevamo provato. E come ho detto c'è un'idea di gioco, c'è più attenzione. Dopo la partita con il Tampere ci ha fatto capire cosa era andato e cosa invece dovevamo cambiare. Rossi uomo giusto? Ho detto quello che pensavo qualche giorno fa, ho ascoltato quello ha invece affermato lui, e mi sembra coerente, sta portando avanti un lavoro serio, ci tratta tutti alla stessa maniera. È un educatore-insegnante, uno esperto che può tirare fuori il meglio dai giovani nel minor tempo possibile, come l'anno scorso con l'Atalanta». Il paragone con il recente passato. «L'anno scorso c'erano solo i Filippini che portavano il pallone nell'area avversaria, oggi è diverso, siamo più esuberanti, come squadra. Con la passata gestione non avevamo fatto un gol con i due centrali, ma non per colpa loro, non tiravamo da fuori area, rimanevamo troppo bassi». Sulla partita di sabato in Finlandia. «Per noi non sarà una passeggiata. Non dobbiamo illuderci, queste squadre non mollano mai. Voglio capire quanto siamo cresciuti in una settimana, quanto stiamo migliorando. E poi, passando il turno, mi piacerebbe incontrare il Marsiglia». Sulla promessa del presidente, che ieri ha festeggiato un anno di Lazio da numero uno. «Ci ha promesso che arriveranno dei rinforzi, quindi credo che con giocatori esperti e giovani si possa fare bene. Con l'arrivo di altri elementi il tecnico potrà avere maggior margine di scelta». Sulle indagini Figc: «Non sono stato interrogato, mi hanno solo chiesto se confermavo la versione di Genova. Ho rivisto quello che mi aveva sentito per il saluto romano. Niente di importante». Difende la Curva. «Chi critica sono sicuro che non voglia il male della Lazio, nessuno si può permettere di dire una cosa del genere. Se protestano in modo civile nessuno può dire qualcosa e se il tempo darà torto ai tifosi sono sicuro che non ci saranno problemi, ammetteranno di aver sbagliato. Loro sono scesi in piazza e si sono fatti massacrare per il bene della Lazio». Su Peruzzi alla Roma: «Lui come Vieri? Tutto è ipotizzabile, a me non lo dite neanche per scherzo». Stile Di Canio. Uno che della Lazio ne fa un motivo di vita.