Tramonta l'era di Hopkins

Pesi medi, il più anziano campione in attività si inchina a Taylor

Sul ring dell'MGM di Las Vegas lo ha sconfitto con verdetto non unanime ma a mio parere giusto, Jermain Taylor di ben tredici anni più giovane. Taylor ha avuto un margine di due punti sul cartellino di due giudici, un terzo invece ha assegnato un improbabile margine di quattro punti al campione. Taylor è salito sul ring ed ha affrontato il match con grande determinazione tenendo quasi costantemente l'iniziativa ed il centro del ring. Hopkins è stato invece troppo passivo e solo nelle ultime tre riprese ha cambiato marcia ma il vantaggio di Taylor era ormai diventato troppo importante. Può succedere che due buoni pugili non offrano un grande spettacolo ma il match è stato ugualmente intenso ed interessante. A questo punto è molto probabile che ci sia un incontro di rivincita che entrambi i protagonisti sin sono dichiarati pronti a sostenere anche perché nel panorama dei pesi medi oggi non ci sono altre soluzioni interessanti che possano produrre un buon affare. C'è da chiedersi se la sorpresa sia stata determinata da un errore di valutazione di Hopkins nei confronti del suo giovane avversario o dall'inevitabile declino di un pugile che — è bene ricordarlo — aveva compiuto 40 anni del gennaio scorso. L'incontro è stato faticoso per i protagonisti e per l'arbitro, costretto spesso ad intervenire per dividere i due pugili. A favore di Hopkins c'è la considerazione che è stato il più anziano a tenere meglio la distanza delle dodici riprese ma bisogna anche pensare che mentre Taylor doveva limitarsi a difendere il vantaggio acquisito nelle prima parte dell'incontro, Hopkins è stato costretto a cambiare tattica ed atteggiamento se voleva provare a mantenere il titolo. Per Taylor, imbattuto da professionista dopo la medaglia di bronzo conquistata alle Olimpiadi di Dsydney nel 2000, è stata la ventiquattresima vittoria in altrettanti incontri, per Hopkins la terza sconfitta, la prima dal 1993 quando era stato sconfitto ai punti da Roy Jones.