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Lequi c'è, in attacco Di Canio-Rocchi (ore 18, Super 3 e Roma 1) Esordio per Cribari, Belleri e Firmani. Il tecnico: «Senza paura»

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La Lazio di Rossi rifugge i clamori: oggi alle 18 (diretta in chiaro su Roma Uno e Super 3) affronta i finlandesi del Tampere nel primo turno d'Intertoto. Squadra ancora in maschera, complice un mercato in salita, inversamente proporzionale alla partenza anticipata e ai rischi d'una preparazione che dovrà servire a mettere benzina nel motore fino a maggio. La proprietà difende la scelta, perché «è meglio giocare per conquistare l'Europa piuttosto che misurarsi nei preliminari di Coppa Italia». La squadra la propria idea l'aveva espressa e faceva rima con un «no» piuttosto esplicito. Adesso però si gioca e Rossi fa il duro: «L'unica cosa che chiederò ai ragazzi è semplicemente di non aver paura e di giocare al calcio, ma soprattutto di dimostrarmi di essere una squadra». Anche per il tecnico, che ha scommesso a occhi bendati sul «progetto-Lazio», è l'esordio assoluto sul proscenio romano. Vuole vedere la «voglia di soffrire» e anche la «maglia sudata», volge lo sguardo al campionato, perché sa che Marsiglia e Newcastle, potenziale avversari sul cammino Intertoto, rappresentano ostacoli improbi. Meglio inseguire la concretezza. «Ho preferito creare una base solida - facendo svolgere un lavoro più atletico che tattico. Il Tampere? Quella finlandese è una squadra forte fisicamente, gioca senza fronzoli, e può contare anche su alcune individualità. Noi però dal punto di visto tecnico abbiamo qualcosa in più». Il rimpianto è per gli infortunati: «Sì, abbiamo alcuni infortunati che non abbiamo mai potuto vedere all'opera, come Baronio, Dabo e Piccolo. È presto per poter dare delle valutazioni anche sul gruppo. Questa comunque è una competizione europea, è chiaro che vogliamo passare il turno, sarebbe da matti pensare il contrario». L'obiettivo è trovare subito la carica attraverso i risultati: «I risultati spesso e volentieri cambiano il volto di una squadra. Un derby vinto o perso può cambiare una vita. I risultati fanno diventare sempre biondo e con gli occhi azzurri». Sul capitano: «Spero ci siano più capitani, anche se per l'esterno deve risultarne uno: sarà Cesar. Non sono d'accordo con chi dà la fascia al portiere, per una questione di presenza in mezzo al campo». La scelta del tecnico è stata bocciata dalla Curva: per loro, gli Irriducibili, il capitano perfetto rimane Di Canio. Sarà proprio l'idolo della Nord a guidare la Lazio sperimentale contro il Tampere: davanti lui e Rocchi, il tandem capace di griffare le maggiori soddisfazioni vissute l'anno scorso, derby compreso. In difesa Rossi recupera Lequi: l'argentino ha smaltito il problema muscolare che l'aveva costretto a fermarsi martedì in allenamento. Il giovane Sannibale per il momento deve accontentarsi dei complimenti del nuovo allenatore: siederà in panchina, almeno inizialmente, insieme agli altri giovani. La linea arretrata vivrà sugli spunti degli esterni Belleri e Zauri, e sull'inedita coppia centrale Cribari-Lequi. A centrocampo Manfredini ha vinto il ballottaggio con Melara, a sinistra spazio a Cesar, mentre in cabina di regia, a dettare i tempi del gioco, ci sarà Liverani con Firmani fido scudiero. In porta Sereni (Peruzzi in panchina, gesto gradito da Rossi nonostante la scarsa condizione fisica), subito in campo tre dei quattro neo-acquisti: Cribari e Belleri più Firmani, mentre Piccolo è fermo ai box per problemi fisici. L'ultimo imperativo di Rossi: «Dobbiamo metterci in testa di dare il 150% sempre, contro chiunque. Che sia una partita europea, di campionato, di allenamento o una di quelle giocate in ritiro. Solo così non si hanno alibi». Il grande rimpianto: «Mi dispiace che non ci sarà gente. Non ho mai pensato che il pubblico sia ininfluente, anzi mi sarebbe piaciuto giocare davanti ai nostri tifosi. Per me è quasi un debutto internazionale, anche se ero in panchin

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