Mercato ancora bloccato ma Lotito dichiara: saremo più forti dell'anno scorso
Behrami e Blasi
Stavolta il proclama è del presidente. Alla vigilia della sfida con il Tampere lo sguardo è proiettato oltre l'attualità, perché a prescindere dall'Intertoto, una scelta difesa strenuamente, c'è il campionato. Lì non si può sbagliare. Lo scenario attuale fa paura, inutile negarlo. Lo dice la gente, lo raccontano le difficoltà sul mercato, le incognite legate alle scelte recenti e il budget limitato. La proprietà è tranquilla: «Abbiamo già in cantiere una serie di operazioni per rinforzare la squadra, siamo convinti che riusciremo a migliorare la posizione ottenuta nell'ultimo campionato». Peccato che la giungla di limitazioni economiche sia un ostacolo difficile da valicare. «Possiamo investire un milione per la campagna acquisti (forbice entrate-uscite, ndr) e non potevamo andare oltre un milione lordo per lo staff tecnico: in questa direzione ci siamo mossi bene». Il nodo è proprio quello: la cifra stanziata per far decollare il nuovo piano. «Siamo una società in convalescenza, guardiamo ai valori e siamo orientati a seguire una linea rigorosa. Nessuno è in vendita, neanche i due portieri e non ci servono virtuosi che non sanno combattere». Sulla strategia: «Non ci affidiamo alla casualità, le scelte sono concordate con l'allenatore». Progetto, stadio e soldi, i nodi che dividono l'attuale proprietà dalla tifoseria. La gente contesta in modo marcato la linea d'azione del numero uno, a fronte di contratti ancora bianchi (quelli per lo sponsor e i diritti tv), di strategie subordinate ai prestiti e agli umori degli altri club, senza che si parli di aumento di capitale. Lotito risponde così: «Sono disposto a farmi da parte se c'è qualcuno pronto a entrare mettendo 400 miliardi di vecchie lire cash. Servono queste cifre per azzerare il debito. E devo valutare non solo l'aspetto economico ma anche le intenzioni: ho lavorato venti ore al giorno per ridurre il debito non posso permettere che qualcuno riporti il club a quelle condizioni. Mezzaroma? Se vuole effettuare un conferimento ben venga, ma se parla di Flaminio non conosce bene le cose. La Lazio ha bisogno di uno stadio di proprietà, semmai ci aiuti a ottenere l'autorizzazione dal Comune per costruire». Sugli abbonamenti: «Solo chi si abbonerà potrà criticare». I due sogni della proprietà sono Blasi e Behrami. Da scalare la montagna che porta allo juventino, anche se c'è il discorso-Oddo che potrebbe facilitare l'operazione: il Milan non va oltre i 2,5 milioni. Per Behrami il discorso si fa interessante: la Lazio propone un prestito con diritto di riscatto, valutato con interesse dal Verona e anche dal Genoa, che detiene l'altra comproprietà. È lui il vero obiettivo per la fascia destra, mentre il vice-Cesar sarà Masiello del Palermo: i rosanero torneranno a offrire i Filippini, mentre hanno blindato Terlizzi. Sfumato Dossena (al Treviso), il discorso Siviglia è legato in modo inscindibile a Bolano, mentre il Parma, per il momento, non sembra interessato a parlare di Inzaghi. Blindato Andreolli dell'Inter. Frenetici contatti con il Bologna per chiudere l'affare-Tare: in rossoblù dovrebbe finire Manfredini. Il triennale con l'albanese è già nel cassetto. Per la difesa in corsa, tra gli altri, Stendardo, Portanova e Bellini. Rossi prepara la sfida col Tampere: vicino l'esordio per il giovane Sannibale: «Sono pronto». In rampa di lancio anche Belleri, Cribari e Firmani. Venti convocati, fuori Mea Vitali, Gimmelli, Robert, Piccolo, Dabo, Baronio, Oddo, Piccolo, Delgado, Greco e Santarelli. Peruzzi c'è: riflessioni sulla durata del ritiro di Chatillon, perché il 27 si giocherà all'Olimpico l'eventuale semifinale Intertoto. Anche Super 3 si è ufficialmente unita a Roma Uno per la trasmissione di Lazio-Tampere di domani.