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CICLISMO: TOUR DE FRANCE

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Alejandro Valverde, maglia bianca e quinto posto in classifica a 3'16" da Lance, è stato messo fuori causa da una fastidiosa tendinite al ginocchio sinistro. L'infortunio ha avuto origine martedì a Courchevel, quando Valverde aveva vinto proprio davanti al texano. Nell'occasione Alejandro sbattè col ginocchio sinistro contro il manubrio della sua stessa bici, fatto che ha dato origine in pochi giorni ad una dolorosa tendinite. Impossibile pedalare come si deve, impossibile tenere il ritmo dei migliori, malgrado gli antidolorifici; ieri la situazione è precipitata e l'iberico ha dovuto salutare la compagnia dopo 76 km della tappa. Sui Pirenei che iniziano oggi, senza lo spagnolo per Armstrong sarà più facile difendersi. Il tappone vero è domani, ma neanche oggi si scherza: Agde-Ax 3 Domaines, 220,5 km, il duro Port de Pailhères dal km 176 al 191, e poi salita finale di 9 km che porta all'arrivo. In più farà caldissimo. Ma ieri c'è stata anche una tappa, e bisogna darne conto. Ha vinto McEwen, che ha centrato il suo terzo successo in questo Tour (nuovo record personale), che però il successo ha dovuto proprio sudarselo: la sua sua Davitamon ha dovuto tirare tutto il giorno per avvicinare cinque attaccanti che erano scappati a quasi 9' (Flecha, Horner, Voeckler, Turpin e DaCruz), e quando nel finale la benzina dei gregari di McEwen era finita, c'è stato l'intervento dei Discovery, che hanno dato una mano per recuperare. Sorprendente quanto queste due squadre siano amiche, tanto da sembrare in alcuni frangenti quasi una cosa sola (torna in mente il lavoro di Ardila al Giro in favore di Savoldelli nella decisiva tappa del Colle delle Finestre). Nel finale, tra l'altro, la situazione era cambiata, con Chavanel che negli ultimi 14 km si era inventato un numero davvero notevole, riagguantando da solo i cinque della prima ora e portandosi poi via Horner in un contropiede che è sembrato a lungo destinato a concludersi in trionfo, e si è invece afflosciato ad appena 200 metri dal traguardo, quando Rodriguez stava già pilotando McEwen davanti a tutti, e l'australiano, vista anche l'assenza di Boonen, ha avuto vita facile contro O'Grady e Hushovd. Ottimo Quarto e primo italiano Guido Trenti, che finora lanciava le volate di Boonen: ora può provarci in proprio.

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