Rebus Flaminio
Il presidente della federazione italiana rugby Giancarlo Dondi conferma che quello dello stadio Flaminio, che il Comune di Roma potrebbe «assegnare» alla Lazio, è diventato un problema, di cui si occuperà anche domani il consiglio federale, al punto che questa manifestazione (30 milioni il giro d'affari) potrebbe davvero trasferirsi altrove. «Ci sono regioni (il Veneto n.d.r.) pronte a costruire un nuovo stadio pur di ospitarci». Intanto Dondi ha chiesto un appuntamento urgente («massimo alla fine del mese») all'amministrazione comunale e a Veltroni. «Abbiamo chiesto al Coni di poter gestire il Flaminio - rivela Dondi - facendo presente anche di essere disposti ad accollarci le spese per migliorarlo. Ho chiesto un appuntamento, ma sento sempre dire che c'è questa idea di assegnarlo alla Lazio. Scusate, e noi del rugby che fine facciamo?». Intanto gli eredi dell'architetto Nervi, che per legge devono essere interpellati, avrebbero già dato parere favorevole ai lavori per portare la capienza dell'impianto capitolino a 45mila posti. Ecco perché, secondo il presidente della Fir, c'è assoluto bisogno di sedersi attorno a un tavolo per discutere del problema. «Nel Sei Nazioni si programma tutto per tempo - dice Dondi -. Ad esempio è già stato compilato il calendario del torneo del 2007. Non decideremo di trasferire il torneo a Genova, ma della possibilità di doverci trovare una sede alternativa a Roma sicuramente ne parleremo».