Amadio molla la Scavolini società sull'orlo del baratro A rischio l'iscrizione alla A
Per tutta riposta Amadio ha confermato di non voler ulteriormente impegnarsi finanziariamente, annunciando al sindaco la sua ferma volontà di abbandonare la società, indicando nel contempo in una cordata di imprenditori romani, gli interessati a rilevare la sua partecipazione. Nel confronto di ieri pomeriggio, però, Amadio non ha assolutamente svelato i nomi dei nuovi interessati a rilevare la Scavolini, lasciando così nella più assoluta incertezza il sindaco e quegli imprenditori pesaresi che finora avevano garantito quote per un milione e 200 mila euro. Amadio che avrebbe dovuto presentare una copertura finanaziaria di 490 mila euro per assicurare l'iscrizione ha chiaramente fatto capire che non darà più un soldo e che sarà la nuova cordata a farsi viva. Per quanto riguarda lui, si è appreso che avrebbe confessato di «non voler più mettere piede a Pesaro». Insomma, si tratta di un addio, con il regalo di un «buco» societario di 2 milioni e 800 mila euro. Che adesso nè il Comune, nè Andrea Luchi, che era rimasto a governare la società, sanno come coprire a soli tre giorni dalla scadenza dell'iscrizione.