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di PAOLO DANI LA resa dei conti è sempre più vicina.

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In B le esclusioni riguardano Perugia e Salernitana, mentre in C almeno 16 squadre sembrano destinate ad essere tagliate dalla scure della Commissione di vigilanza: oltre a Como e Venezia (fallite), Andria, Foggia, Reggiana, Spal, Benevento, Vis Pesaro, Torres, Sora, Teramo, Gela, Imolese, Latina, Pro Vasto, Rosetana. Più sfumata la posizione del Lumezzane, considerata sanabile perchè caratterizzata solo da una carenza patrimoniale, così come il Treviso in serie B. Nella corsa contro il tempo per convincere gli organi di vigilanza, la prossima scadenza è ora quella di martedì 12 luglio. Entro quella data le società che non hanno superato l'esame della Covisoc potranno ricorrere alla Coavisoc. In appello saranno però riesaminate solo le contestazioni ricevute in primo grado, cioè sulle operazioni di ricapitalizzazione (fideiussioni o aumenti di capitale), mentre non si potrà presentare ulteriore documentazione. La Coavisoc, a sua volta, si pronuncerà giovedì 14 luglio stilando l'elenco delle società che sono riuscite a convincere gli esperti che la loro posizione va letta in maniera più benevola. A quella data sarà dunque un pò più chiara la composizione dei prossimi campionati, che verrà poi comunicata dal Consiglio federale del giorno successivo. Si tratterà comunque di un elenco non definitivo perchè i club esclusi avranno ancora diverse carte da giocare, ricorrendo (nell'ordine) alla Camera di conciliazione e arbitrato del Coni, al Tar del Lazio ed al Consiglio di Stato. C'è poi l'intricato capitolo dei ripescaggi. Secondo i criteri seguiti per riempire i posti liberati dalle società escluse, in serie A, B e C1 prima vengono recuperate le squadre retrocesse. Se poi restano ancora posti liberi tocca a quelle che hanno perso i playoff per salire dalle serie inferiore. Il Torino punterà a dimostrare di essere parte lesa per la falsa fideiussione ed ottenere una riapertura dei termini scaduti il 30 giugno. Altrimenti toccherebbe al Bologna tornare in A e, con il Perugia ormai fuori gioco, dalla B salirebbe anche il Treviso, sempre che chiarisca la sua posizione. Ma, in un intreccio tra vicende economiche e giudiziarie, può sperare pure l'Ascoli (battuto dal Torino nelle semifinali dei playoff) se il Genoa dovesse scivolare in B a causa dei presunti illeciti con Venezia e Piacenza. «Gli organismi preposti stanno facendo con molto rigore il loro lavoro per accertare l'esistenza o meno delle condizioni per le iscrizioni nel rispetto delle regole». Così il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, commenta la decisione della Covisoc sul Messina. «È molto importante — prosegue — che ciò avvenga senza interferenze di nessuna natura, ancor meno quelle della politica. Se si vuole il bene del calcio e delle società è necessario non essere indulgenti ma rigorosi ed evitare qualsiasi sovrapposizione tra la politica, le regole e la giustizia sportiva. Non è certo questo il momento nel quale far prevalere il tifo sulla ragione e sul rispetto delle norme». «La nostra posizione è perfettamente regolare. Ne siamo certi e pertanto non abbiamo problemi. Stiamo già predisponendo l'appello contro la decisione della Covisoc». Il presidente del Messina calcio Pietro Franza esprime fiducia sull'esito dell'iscrizione al campionato e non comprende l'accanimento della Covisoc nei confronti della società peloritana. Da quanto si è potuto apprendere l'organo di controllo della Figc ha dapprima contestato al Messina il debito di 15 milioni di euro con l'erario, debito che ad avviso della Covisoc sarebbe nei confronti dello stato. La società del Messina ha sostenuto che il debito e verso l'agenzia delle entrate della Regione Sicilia. Superato questo ostacolo, la Covisoc nell'esaminare la transazione tra la società e l'Agenzia delle entrate ha sostenuto che si tratta di

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