TENORI «Io sono un patito della Champions.
MASSE «La massa è bella e colorata quando festeggia allo stadio, ma quando poi te la trovi sotto casa, al ristorante, intorno all'auto allora diventa pericolosa» (i tifosi italiani secondo Crespo). GIOCATORI «Ero un giocatore difficile, uno che nelle mie squadre non vorrei mai avere: protestavo, volevo sempre la palla, cercavo la giocata di fino, il numero» (Cosmi). CAMPIONI «Campione è colui che non lascia mai la squadra in 10, che ti dice cosa devi fare in campo e fuori, che non si tira indietro e non arriva in ritardo. È diverso dal fenomeno, che magari ti fa vincere la partita da solo. Maradona era un fenomeno. Platini era un Campione» (Trapattoni). RETTANGOLI «Alla Juventus Trapattoni mi spediva in campo con istruzioni molto precise. Mi veniva assegnato un piccolo rettangolo alla destra del centrocampo. Quello era sotto la mia responsabilità. Dio mi perdonasse se mai vi fossi uscito. L'assistente di Trapattoni monitorava ogni mio movimento; e, nel momento in cui uscivo dalla mia posizione, persino se la palla era con evidenza dall'altra parte del campo, l'avrebbe detto al suo capo. Trapattoni mi richiamava indietro, di solito fischiando. Ti faceva sentire piuttosto simile ad un cane» (Di Canio).