CICLISMO

E poi abbiamo potuto vedere il primo attacco portato a Lance Armstrong, e premiato dal successo, se è vero che il suo autore (il kazako Alexandre Vinokourov, compagno di squadra di Ullrich) ha rosicchiato 19" secondi all'americano in maglia gialla. La giornata era partita con una fuga animata da Christophe Mengin, discreto corridore della zona. A lui si sono accodati Gerosa, Kirsipuu, Augé e Kroon. Il gruppo ha lasciato fare finché i cinque non hanno incamerato oltre 8' di vantaggio, poi sono entrate in azione le squadre dei velocisti, e il film che andava a iniziare sembrava di quelli già visti. Ma la salitella di Maron, posta tra i 17 e i 14 km dal traguardo, aveva i crismi per scompaginare le carte. Così è stato. Sulla rampetta in questione, Mengin si è liberato degli altri quattro fuggitivi, anche se il gruppo non era lontano. Però i ranghi non erano compattissimi, proprio in seguito al rimescolamento dovuto alla Côte de Maron. Ci ha provato Cioni, ai 10 km, ma senza successo. Ai 2 km allora è partito secco Vinokourov. A lui si è accodato Bernucci. Scelta più felice, l'italiano non poteva fare. I due di slancio hanno ripreso Mengin, proprio sotto il triangolo rosso dell'ultimo chilometro. Ai 900 metri, colpo di scena: il francese è entrato in una curva a destra come un fulmine, a quasi 50 all'ora. L'asfalto bagnato ha fatto il suo impietoso dovere, la bici è schizzata sotto il sedere del malcapitato. Vinokourov, che era alla sua ruota, ringrazia il santo del giorno per non essere caduto appresso a Mengin. Ma per evitarlo ha dovuto sganciare il piede dal pedale, ha perso il ritmo. E lì Bernucci ha visto la luce. Ora o mai più, Lorenzo è partito deciso per avvicinare a sé quel traguardo che lo guardava carico di promesse, ed è andato a vincere, riscattando un avvio di stagione difficile a causa di una frattura al malleolo patita prima di Natale. Sulla solita curva, nel frattempo, i primi 30 del gruppo scivolavano malamente in un pauroso effetto domino, e rallentavano tutto il plotone, arrivato infatti al traguardo a drappelletti di 10-12 uomini per volta (distacchi poi neutralizzati dalla giuria). L'unico vantaggio buono è quello di Vinokourov, che con i 7" conquistati sulla strada più i 12" di abbuono risale in terza posizione, a 1'02" da Armstrong, e in prospettiva si conferma come ago della bilancia, con i suoi ormai certi prossimi attacchi. Oggi le emozioni dovrebbero tornare a latitare, visto il percorso molto facile della Lunéville-Karlsruhe, settima tappa di 228,5 km. Si sconfina in Germania, dovrebbe festeggiare un velocista: Boonen o McEwen?