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MOTOMONDIALE

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L'evoluzione MotoGp forse non era neanche in cantiere e nella classe 500 Luca Cadalora vinse con la Yamaha davanti a John Kocinski e Mick Doohan, che si consolarono rispettivamente su Cagiva e Honda dividendosi pole e record in gara. Altri tempi, verrebbe da dire. Ma nonostante il tempo passato e le modifiche subite in nome della sicurezza (vie di fuga, un paio di curve, cordoli nuovi ed ingresso del 'cavatappì allargato) il tracciato della penisola di Monterey ha conservato tutto il suo fascino. Lo sanno bene Alex Barros e Carlos Checa, tra i pochi della truppa MotoGp ad aver già girato sul circuito californiano. Una bella fortuna per il team Camel Honda, che nel Gran Premio degli Stati Uniti di domenica potrà schierare una coppia di centauri già navigati. Gli altri sono, ovviamente, i padroni di casa statunitensi (Kenny Roberts Jr. e John Hopkins con le Suzuki, Colin Edwards e Nicky Hayden con Yamaha e Honda), che nelle serie AMA sull'asfalto di Laguna Seca ci si sono fatti le ossa. «Sono davvero contento di tornare a Laguna Seca perchè mi piace molto e perchè ho voglia di fare una bella gara dopo Assen», spiega il brasiliano Barros. Nel 1993 il veterano della classe regina era in pista in 500 e conquistò il podio con il secondo posto. Ricordi positivi, come il suo parere su Laguna Seca: «È una pista con un carattere deciso che mi ha sempre entusiasmato, con grandi dislivelli, tanto che mi ricorda un tracciato da supercross. Vi ho corso quattro volte e nel '93 sono andato sul podio». «Per fortuna», prosegue passando a considerare l'aspetto della sicurezza, «hanno migliorato le vie di fuga perchè negli anni novanta erano quasi inesistenti. Adesso credo che sia diventata molto sicura. Non so tra i piloti attuali quanti siamo ad averci corso, ma credo che piacerà subito a tutti perchè ha delle traiettorie molto belle dove guidare è una gioia». Le ambizioni sono elevate, vista la ghiotta occasione di correre su un circuito che i giovani - da Valentino Rossi a Marco Melandri, passando per Sete Gibernau- hanno conosciuto al massimo attraverso la tv o, come il «Dottore», attraverso la playstation. «La prima volta che ci ho corso ho fatto la pole — ha concluso l'ex centauro della Ducati Bayliss — ed è ovvio che mi piacerebbe far bene anche con la Honda. Una cosa è certa, la gara di domenica sarà uno degli eventi più grandiosi che si siano disputati su questa pista».

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