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LO SCANDALO DELLA FIDEIUSSIONE FALSA

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Toro salvo se Cimminelli garantirà con i suoi beniIl sindaco e il presidente della Provincia chiedono la stessa dilazione fiscale concessa al club di Lotito

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Così ieri — giorno in cui avrebbe dovuto essere interrogato l'ex presidente del Venezia Luigi Gallo, ovvero l'autore della fideiussione falsa che ha messo nei guai il Torino Calcio — in riva al Po si respirava aria quasi salubre. Addirittura, il patron Franco Cimminelli ha definito in un comunicato «pesanti quanto superabili» le vicissitudini giudiziarie di questi giorni. Tradotto: il Toro, che lo vede ancora come primo azionista, dovrebbe potersi iscrivere alla prossima serie A. Lo aveva confermato qualche ora prima anche il presidente Tilli Romero, che però è uno stipendiato qualsiasi e non avrebbe certo modo di metter mano al portafoglio per salvare la società: «Garantisco la mia totale disponibilità a collaborare con l'autorità giudiziaria ed insieme con i massimi organi decisionali e di controllo del mondo del calcio professionistico per riportare l'equilibrio economico e gestionale non solo nel Torino Calcio, ma nell'intero campo del mondo del calcio professionistico italiano, ripulendolo da ostacoli e corpi estranei». Poi però non spiega come gli sia venuto in mente di rivolgersi a un trafficone come Gallo e, allora, qualche dubbio sulla gestione della società granata resta. Ieri, intanto, non risulta che Gallo sia stato interrogato. Pare, invece, che i magistrati abbiano chiesto alla Finanza un supplemento di indagini. Nel frattempo, è stata rinviata all'11 luglio l'assemblea degli azionisti del Torino Calcio originariamente in programma per ieri mattina. E, nel tardo pomeriggio, anche il sindaco della città, Chiamparino, e il presidente della provincia, Saitta, hanno sparso ottimismo. Insomma: i due Enti sono pronti a fare da garanti presso le banche per trovare la fideiussione necessaria a far sì che il Toro si iscriva al prossimo campionato. Alla condizione, naturalmente, che Cimminelli, metta a garanzia un proprio bene patrimoniale. Inoltre, Chiamparino e Saitta chiederanno all'erario di riservare al Torino lo stesso trattamento concesso alla Lazio, ovvero il debito spalmato in oltre venti anni. Piccola nota: il debito granata (34 milioni) è tre volte inferiore a quello della società di Lotito.

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