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Bis di Boonen nella tappa veloce di ieri: il belga batte in volata Wrolich. Zabriskie resta in giallo

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Il giovane fuoriclasse belga ha confermato ieri il risultato di domenica e si è imposto anche a Tours, sul rettilineo d'arrivo di una classica (la Parigi-Tours, appunto) che prima o poi di certo vincerà. La vittoria per Tom è giunta ancora in volata: lui è stato in grado di aleggiare al di sopra di certe piccole meschinità da velocisti che hanno caratterizzato lo sprint. E quando si parla di scorrettezze in volata, qual è il primo nome che viene in mente? Quello dell'incorreggibile Robbie McEwen; l'australiano doveva essere in una di quelle giornate di iperattività che capitano ai bimbi piccoli, e smaniava dalla voglia di fare qualche monelleria. Ai 300 metri, nel momento in cui Boonen, che gli era alle spalle, si stava lanciando per prendere la giusta posizione e fare la volata, McEwen ha dato una «scodata», col rischio di mandare fuori traiettoria il belga. Il quale non si è curato troppo della manovra repentina di Robbie (del resto non potremmo giurare che fosse volontaria. Scomposta, quello sì), ed è uscito ugualmente nella sua limpida progressione, andando a vincere mentre ancora McEwen, che pure era riuscito a prendere la ruota del belga, si è presto reso conto che non solo non sarebbe riuscito a superarlo, ma che rischiava a sua volta di farsi sopravanzare dall'altro australiano O'Grady; e per ricacciare indietro il connazionale, Robbie gli ha rifilato una prolungata testata. Inevitabile la decisione della giuria, che ha giudicato eccessiva quest'ultima sua trovata, e l'ha rispedito per punizione in fondo al gruppo, declassandolo al 186esimo posto, e facendo entrare nei primi 10 Furlan, originariamente 11esimo. Oggi le evoluzioni degli sprinter lasceranno il posto ad un appuntamento molto importante, la cronosquadre che da Tours porterà la carovana a Blois. I chilometri da coprire sono 67,5, parecchi (e con qualche salitella), ma per fortuna c'è la regoletta degli sbarramenti a mitigare i distacchi che altrimenti sarebbero pesantissimi. Funziona così: la squadra che si piazzerà seconda non potrà avere più di 20" di margine dalla prima. Se ne sommerà di meno, varrà il distacco reale; se ne totalizzerà di più, in classifica saranno addebitati ai suoi corridori solo i 20". Per la terza squadra i secondi saranno 30, e così via di 10" in 10". I favoriti sono i soliti: Lance Armstrong e i suoi giannizzeri, veri esperti di questo tipo di prove. Ma occhio a Ivan Basso: nella crono d'apertura il vincitore è stato Zabriskie (tuttora in maglia gialla), suo compagno nel Team Csc, squadra che ha piazzato anche Voigt all'ottavo posto, Julich all'11esimo, e altri 4 uomini (compreso l'italiano) nei primi 30. Non è detto, perciò, che il destino di colui che incarna la nostra grande speranza per questo Tour sia necessariamente di soccombere: se i cambi funzioneranno a dovere, e se i passistoni targati Csc faranno il loro dovere, potrebbe succedere addirittura che Basso, per la prima volta, riesca a guadagnare su Armstrong (a cui al momento paga 1'24"), in attesa di capire, sulle montagne, se può veramente ambire a battere il texano.

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