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Sull'erba londinese Federer spazza via Roddick e si aggiudica il terzo torneo di Wimbledon consecutivo

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Tuttavia bisogna riconoscere che Federer, vincendo questo torneo per il terzo anno consecutivo, ha compensato la mancanza di emozioni con la bellezza e la pulizia, tecnica e stilistica, di una prestazione che ha retrocesso il suo avversario al ruolo di un onesto sparring partner. Dopo aver dominato il primo set (6-2 in soli 22 minuti), Federer ha concesso un solo piccolo brivido quando ha ceduto per l'unica volta il servizio nel terzo gioco del secondo set. Tuttavia le speranze di poter avere una partita anziché una semplice esibizione hanno avuto breve durata. Federer ha raggiunto Roddick sul 3 pari, ha mancato due set-points sul 5 a 4 ma poi nel tie-break si è imposto con un comodo 7 a 2. Molti continuano a considerare il tie-break una specie di roulette, in realtà la storia del tennis ci conferma che anche in questa fase delicata del gioco il giocatore di migliore qualità finisce per avere la meglio. Analizzando infatti la storia della rivalità tra i due finalisti di ieri si verifica che in un bilancio di 8 vittorie a una per Federer sono compresi ben sette tie-break, sei dei quali vinti dal campione svizzero. Alla fine del secondo set, dopo un'ora e 12 minuti di gioco, è arrivata la pioggia ad imporre una interruzione di circa mezz'ora ma quando la partita è ripresa ilk raporto di forze è rimasto lo stesso. Roddick è riuscito a rimanere in scia fino al 3 pari ma poi un passante di rovescio dello svizzero ha determinato il break decisivo. Infatti Federer è salito 5 a 3 ed ha chiuso per 6-4 piazzando nell'ultimno gioco due aces consecutivi. In tutto un'ora e 41 minuti di partita. Per Federer si tratta del quinto successo in un torneo dello Slam da aggiungere ai due già conquistati qui a Wimbledon ed ai titoli dell'anno scorso in Australia ed all'Open degli Stati Uniti. Nelle prime dichiarazioni rese sul campo al microfono di Sue Barker, l'ex giocatrice che lavora per la BBC, Federer ha confessato che le sconfitte subite quest'anno in Australia contro Marat Safin ed al Roland Garros contro Rafael Nadal, gli avevano tolto un po' di sicurezza ma a giudicare dal modo in cui ha sorvolato il torneo, nel quale ha perduto soltanto un set, mi pare che l'abbia improvvisamente ritrovata. Anche perché, mi pare giusto farlo osservare, l'erba è certamente la superficie che meglio esalta il talento e le qualità del campione svizzero. A proposito di Federer c'è un alto dato molto importante. Con quella di ieri Federer ha vinto le ultime 21 finali che ha giocato. Se per classe di intende la capacità di giocare al meglio nelle occasioni importanti, credo che Federer non ne potesse concedere una più convincente. Ai rivali di Federer non rimane che sperare di prendersi qualche rivincita fuori dall'erba. Il calendario propone, ad alto livello, due Masters Series durante l'estate (l'Open del Canada ed il torneo di Cincinnati) prima dell'Open degli Stati Uniti, dove forse le possibilità di Roddick, che ha già vinto quel torneo due anni fa, saranno probabilmente maggiori.

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