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Il belga vince in volata la seconda tappa del Tour de France, beffati Hushovd e McEwen

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A vincere è stato Tom Boonen, davanti a McEwen, Hushovd e O'Grady. Il 24enne belga, capace in aprile di compiere un'impresa enorme (conquistati Fiandre e Roubaix in una settimana), qui punta alla maglia verde della classifica a punti, e ovviamente per centrare l'obiettivo deve passare attraverso qualche successo di tappa. La rincorsa è cominciata bene. Non si può prescindere, nella descrizione della volata, dal ricordare la caduta che a 300 metri dal traguardo ha tagliato in due il gruppo. Protagonista sfortunato, Claudio Corioni, 22enne bresciano (di Chiari) che se decide di trasferirsi a Barcellona diventa il numero uno al mondo: infatti proprio da quelle parti ha vinto la sua prima corsa da professionista, a marzo, alla Settimana Catalana, gara in cui ha conquistato anche due secondi posti; e poi si è riconfermato ad alti livelli a maggio, con un nuovo secondo posto di tappa al Giro di Catalogna. Dev'essere che l'ambiente gli giova. Corioni corre per la Fassa Bortolo, e mancando Petacchi (proiettato su Vuelta+Mondiale), può giostrare da sprinter della squadra. Alla prima tappa in linea è caduto due volte (oltre che ai 300 metri, anche a 50 km dal traguardo). Se aveva un malus di ruzzoloni da esaurire, speriamo abbia saldato il conto, perché tra i nostri pare l'unico che possa inserirsi nei volatoni e dire qualcosa di sensato (ieri abbiamo piazzato Quinziato - che è un cronoman - all'11esimo posto e quel monumento all'incompiutezza che è Furlan al 15esimo). Quando il gruppo si è spezzato nel finale (frazionamento neutralizzato dalla giuria, essendo avvenuto nell'ultimo km) davanti sono rimasti in 25, e di classifica solo McGee e Ullrich. Proprio Jan, reduce dalla scoppola nella crono d'apertura: positivo il fatto che fosse lì, forse significa che vuol essere attento e non sprecare altre occasioni. La volata ha visto il buon lavoro dei Quick Step, che con Zanini e Trenti hanno ben lanciato Boonen. Poco prima che il belga partisse, però, c'era stato lo scarto di McEwen, sul lato destro della strada. Boonen non si è scomposto e in progressione si è bevuto il folletto Robbie, respingendo anche la velata rimonta di Hushovd. Attivissimo Calzati, tra i promotori, furbo Bodrogi a inserirsi per prendersi qualche abbuono per strada (missione compiuta); svelto a infilarsi nel trenino anche Cañada, ma non c'è dubbio che la star della fuga fosse Thomas Voeckler, amatissimo in Francia dopo i 10 giorni in maglia gialla di un anno fa. Gli attaccanti sono stati ripresi a 7 km dal traguardo, ma Voeckler ha fatto in tempo a conquistare la maglia a pois del Gpm, sprintando sull'unica, facile salitella di giornata. Oggi i velocisti hanno lo spazio per replicare: da La Châtegneraie a Tours, 212 km lisci lisci. In giallo rimane l'americano Zabriskie, con due secondi di vantaggio sul favorito Armstrong.

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