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L'americana finalmente è tornata: al terzo set batte la numero uno del mondo Davenport dopo aver annullato un match point

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Non a caso parlavo di qualità e di emozioni. Infatti mi aiuta la cronaca che mi ricorda che la Williams ha giocato i colpi più belli di tutto l'incontro nelle situazioni nelle quali è stata più vicina alla sconfitta, vale a dire quando la sua avversaria, Lindsay Davenport, ha servito per il match sul 6 a 5 del secondo set ed ancora quando, sul 5 a 4 nel terzo set, la stessa Davenport, che io chiamo affettuosamente Giunone, è arrivata al match point. Alla fine ha vinto la Williams in virtù delle sue evidenti e superiori qualità atletiche ma bisogna ricordare che la Davenport, in vantaggio per 4 a 2, 40-15 nel terzo set si è fatta soccorrere dalla fisioterapista per problemi alla schiena che ne hanno diminuito la già precaria mobilità nella stretta finale dell'incontro. Erano 70 anni che una finale del singolare femminile a Wimbledon non veniva vinta da una giocatrice dopo avere annullato un match point . Prima di quella partita, vinta da Helen Wills su Helen Jacobs, era già successo due volte, la prima nel 1889, la seconda, più significativa nel 1919 perché è stata quella che ha dato il primo successo a Wimbledon alla divina Suzanne Lenglen. Un altro aspetto statistico riguarda la durata dell'incontro, 2 ore e 45 minuti ed il numero dei games giocati (39), il più alto da quando in questo torneo è stato introdotto il tie-break. Pur essendo io un cultore ed un sostenitore delle statistiche e dei numeri, credo che non sia giusto far prevalere queste considerazioni sulla bellezza del gioco ed anche sulla straordinaria sportività dimostrata da Lindsay Davenport, sicuramente una delle più signorili interpreti che questo sport abbia mai avuto. Per Venus Williams si tratta del quinto successo in tornei del Grande Slam da aggiungere a quelli ottenuti qui a Wimbledon ed all'Open degli Stati Uniti nel 2000 e nel 2001. Inoltre Venus vanta , sempre nei tornei dello Slam, sei finali, cinque delle quali perdute contro sua sorella Serena. Proprio a Serena, Venus ha dedicato uno dei tanti ringraziamenti nei quali si è profusa al microfono di Sue Barker durante la cerimonia della premiazione. Prima della finale del singolare femminile si era giocata la prosecuzione della seconda semifinale del singolare maschile, che era stata sospesa la sera prima con Roddick in vantaggio per 6 a 5 nel primo set nei confronti dello svedese Thomas Johansson. La finale del singolare maschile vedrà oggi in campo gli stessi due giocatori che l'hanno disputata l'anno scorso quando Federer vinse in quattro set. Due identiche finali in successione non costituiscono una novità ma rimane ancora in piedi il primato di Stefan Edberg e Boris Becker che tra il 1988 ed il 1990 ne hanno giocate tre di fila.

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