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Gli addetti ai lavori sicuri di uno «sconto» dopo il ricorso al Tas

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Contro la sentenza Fifa, che si è abbattuta con la veemenza di una scure sull'estate della Roma, isolandola dalle trattative in entrata, sta lavorando alacremente l'apparato legale societario. «C'è stata apprensione nelle ultime ore, il giocatore mi ha chiamato venerdì, poi ho avuto un colloquio con Daniele Pradè. Rimaniamo sereni e ottimisti». John Dario, l'agente di Shabani Nonda, fa sfoggio di ottimismo sugli sviluppi di una vicenda che, al momento, non consentono alla Roma di tesserare i giocatori acquistati, tra cui anche l'ex attaccante del Monaco, acquistato il 13 giugno. «Ho fiducia, perché Pradè mi ha assicurato che tutto è a posto. Non esiste che la Roma non possa tesserare un giocatore, sistemeranno la questione». Altro diretto interessato al blocco decretato ai danni della Società capitolina è Alessandro Lucci, agente di Taddei, il primo colpo del nuovo corso romanista targato Spalletti. «E' una situazione che non riguarda noi, ma la Roma e la Fifa, che solo i rispettivi legali conoscono a fondo. Siamo tranquillissimi confidando che tutto si risolverà per il meglio». Nel merito del provvedimento adottato dalla Camera delle Controversie della Fifa, Lucci ritiene questo stop forzato troppo penalizzante: «Questa sospensione è una stangata durissima che ha voluto colpire la Roma a tutti i livelli. Dopo la squalifica del calciatore e l'elevato indennizzo a carico della Società, sarebbe stata sufficiente comminare un'ammenda pecuniaria, senza compromettere le operazioni di mercato che rischiano ora di pregiudicare la competitività della squadra. Sono tuttavia fiducioso che l'appello al Tas possa determinare la concessione della sospensiva». Sull'accaduto si registrano anche le opinioni di addetti ai lavori, osservatori esterni della ìcondanna" del club di Sensi. Molto critico Dario Canovi, decano dei procuratori sportivi. «Si tratta di una sentenza iniqua e oltremodo punitiva che ha una precisa matrice politica. La Fifa ha voluto colpire l'avvocato Dupont, nemico pubblico numero uno dopo la vicenda Bosman. Anche la Roma, forse suo malgrado, ha pagato in modo evidente i precedenti che l'hanno vista coinvolta a giudizio europeo negli ultimi tempi. Sicuramente la Società giallorossa non è nelle grazie della Fifa per tutta una serie di precedenti e questo verdetto ne è una palese dimostrazione. Credo però che vi siano buone possibilità che l'istanza di ricorso venga accolta. Nel Tas ci sono giudici indipendenti e affrancati da un certo tipo di logiche. Confido inoltre nel lavoro di due professionisti tra i migliori nel settore del diritto sportivo, come Antonio Conte e Juan Crespo". Prudente Claudio Pasqualin, che focalizza la sua attenzione sulla motivazione scatenante dell'accusa. ìIl provvedimento è indubbiamente pesante. Non so se esagerato, considerato che questa è una sentenza pilota, mancando i parametri di riferimento. Il concetto di "induzione alla rescissione contrattuale" mi sembra però quantomeno discutibile. Di comportamenti simili sul mercato se ne riscontrano abitualmente, abbiamo assistito a operazioni di compravendita ben più scorrette. Ora mi auguro che il Tas possa riabilitare la Roma almeno per questa finestra estiva di calciomercato». Sulla stessa falsariga, Moreno Roggi. «Ormai anche queste decisioni vengono prese seguendo un criterio del tutto arbitrario. Reputo la sanzione di indennizzo verso l'Auxerre eccessiva e ancor più sproporzionato il provvedimento di sospensione sul mercato. Ci sono regole e normative in questo mondo del calcio che nessuno rispetta appieno. Poi, una volta ogni tanto, si decide di applicare una sentenza esemplare, quasi politica, a carico dell'eventuale trasgressore. Se i regolamenti valgono, allora debbono essere fatti osservare in modo univoco per tutti».

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