La Lazio aspetta di conoscere l'investitore che ha rilevato il 14%
Continua ad aleggiare il mistero, almeno ufficiale, sull'entità dell'acquirente che ha acquistato in blocco il 14% del club dismesso da Capitalia. Il club non si sbilancia: la proprietà respinge ogni illazione e aspetta comunicazioni dagli organi preposti. L'unica certezza: la convocazione della Consob per martedì, in realtà antecendente il movimento che ha messo in subbuglio i pensieri biancocelesti. Sarà l'eventuale cartina tornasole dell'operazione avvenuta giovedì in Borsa, nel caso in cui non dovessero arrivare novità entro lunedì. A Milano, nel Consiglio di Lega di giovedì, l'attuale proprietà ostentava sicurezza, almeno secondo le indiscrezioni raccolte grazie al gotha di manager e dirigenti presenti alla riunione di mercato. La prima ipotesi, infatti, si snoda su un percorso vicino alle istanze e al progetto imprenditoriale dell'azionista di riferimento: tra i clienti Ubm (merchant bank di Unicredit) figura un gruppo di imprenditori, alcuni dei quali immobiliaristi, molto legati all'attuale presidente (nella rosa di nomi anche quello della famiglia Mezzaroma legata a Lotito da rapporti di parentela). La manovra potrebbe quindi essere di sostegno. E in questo senso si leggerebbe anche quel diritto d'opzione, senza vincoli temporali, sulla quota di Capitalia, che la dirigenza potrebbe aver girato idealmente ai soggetti in questione, desiderosi di non stravolgere in alcun modo le strategie societarie. Il retroscena: nei mesi scorsi la proprietà aveva cercato di coinvolgere il prof. Antinori, proprio con una partecipazione pari al 14%, quella di Capitalia. L'operazione, datata fine marzo, non si era concretizzata per motivi tecnici e gestionali. L'altro filone parla di scalata ostile: quindi una società legata a un gruppo straniero, che avrebbe messo in atto una prima azione di rastrellamento. Nei discorsi degli ultimi giorni è tornato a circolare anche il nome di Tulli, principale antagonista nella corsa al trono biancoceleste a luglio 2004. L'ultimo movimento importante, legato al titolo della Lazio, risaliva al 1 aprile, quando lo stesso presidente esercitò la priorità sulle azioni-Capitalia, aggredendo con successo un 3% ai blocchi. L'affare di giovedì, circordato da un velo di mistero, è blindato dalla Ubm e non è oggetto di rivelazioni neanche in Consob. La gente sogna l'ingresso di Bertarelli, che si era avvicinato al club a fine 2003, come confermato dall'ex Ad Luca Baraldi. La società, intanto, vuole approvare la semestrale entro luglio e convocare l'assemblea a settembre. E da ieri, per 36 mesi, ci sarà un nuovo onere da rispettare: gli arretrati da assicurare ai giocatori legati al piano-Baraldi.