Il procuratore di Mancini «Mai detto che vuole andare via». Ma la Juve di Emerson lo attende
Con la spada di Damocle della sentenza Uefa sul caso Mexes che incombe, la dirigenza giallorossa deve affrettare i tempi per completare l'organico prima di dedicarsi al capitolo cessioni. Il timore di una stangata, che potrebbe inibire la società sul mercato per le prossime due sessioni, ha indotto Daniele Pradè e Rosella Sensi a rompere gli indugi, stringendo per un obiettivo sulle cui tracce la Roma si muove già da alcune settimane. Il discorso con Placente rimane più che mai aperto. I contatti con i procuratori del ventottenne svincolato dal Leverkusen proseguiranno già a partire da domani. Le parti torneranno a sentirsi per cercare di appianare le differenze emerse nel colloquio di venerdì scorso a Trigoria. Il punto focale sul mancato accordo resta la durata del contratto. Un triennale, quello offerto dalla Roma, quattro anni la richiesta dell'entourage del difensore di Baires. Non meno semplice sciogliere il nodo relativo all'ingaggio. Un milione e settecentomila euro più i premi la richiesta. Un milione a salire l'entità dell'offerta. Con un sostanzioso passo indietro, la Roma e Placente potrebbero incontrarsi a metà strada. A giudicare da queste cifre, l'intesa sembra un miraggio. Invece no, perchè c'è la volontà di chiudere. A patto però, che i tempi non si allunghino. Su Placente si sono da tempo incentrate le attenzioni dell'Atletico Madrid di Carlos Bianchi. Proprio dalla Capitale spagnola, i due rappresentanti dell'argentino Bolotnikov e Franchi hanno fatto sapere che al termine della Confederations Cup, giovedì prossimo, arriverà la risposta del giocatore, informato in queste ore dell'offerta romanista. Giorni di trattative febbrili, anche per quanto riguarda le comproprietà. Delle quattordici che la Roma sparse per l'Italia, a destare qualche apprensione sono le tre con il Palermo. Sulla posizione di Curci non ci sono dubbi. Il portiere di Castelgandolfo verrà riscattato, ma al centro delle operazioni resta Massimo Bonanni. Il centrocampista in forza al Vicenza non si è ancora accordato con il club rosanero. Per Virga si parla di compartecipazione rinnovata, come per Bovo, che tornerebbe a Roma. Una situazione ancora molto fluida, che sarà risolta domani sera a Milano, con l'incognita delle buste (30 giugno) che incombe. Il club rosanero non intende assecondare le richieste economiche di Bonanni e questa fase di stallo non aiuta lo sblocco delle trattative. Proprio a Milano, domani, ci saranno approcci per un'altra vicenda complicata. Quella che inizierà domani sarà una settimana decisiva per il futuro di Amantino Mancini. Sul suo destino, avrà un peso specifico importante Gilmar Veloz, nuovo manager del brasiliano. Ai microfoni di "Rete Sport", ieri è arrivata la conferma delle pressioni che giungono da Torino sul laterale di Belo Horizonte. «Non ho mai detto che Mancini vuol lasciare la Capitale. La Roma conosce perfettamente le esigenze prospettate dal calciatore, che non voglio rendere pubbliche. Sicuramente Capello stima Amantino, avendo lavorato con lui in modo molto positivo. Ma il suo grande amico Emerson è quello che più di chiunque avrebbe piacere di ritrovarlo. Lui è stato un grande aiuto per Mancini nel suo arrivo alla Roma e i due sono tuttora molto legati». In prima fila sempre i bianconeri, quindi, ma l'Inter affonderà presto il colpo, cercando di inserire una contropartita tecnica tra Van Der Meyde e Cristiano Zanetti.